Esteri

L’assalto dei migranti alle frontiere polacche un grave problema per l’Ue. Nuove sanzioni contro la Bielorussia

 

E’ sempre più incandescente la tensione al confine tra Polonia e Bielorussa, dove si trovano ammassati migliaia di migranti che Minsk, secondo le accuse, usa come ‘arma’ contro l’Europa per via delle sanzioni che hanno colpito quel Paese in occasione della rielezione sospetta e probabilmente illegale del dittatore Lukashenko. Lungo la frontiera dispiegati oltre 12mila soldati polacchi, mentre i militari bielorussi hanno trasferito 500 migranti da Kuznica, alla frontiera con la Lituania, a Kadysha, nel distretto di Grodno, denuncia il quotidiano lituano Delfi. Tra i profughi trasferiti ci sarebbero anche bambini di meno di 12 anni di età. Durissima la reazione della istituzionale della Polonia, per il premier Mateusz Morawiecki la crisi dei migranti alla frontiera con la Bielorussia, rappresenta “una minaccia alla stabilità e alla sicurezza di tutta l’Ue”. “Questo attacco ibrido del regime (del presidente bielorusso Alexander) Lukashenko ci riguarda tutti – ha sottolineato ancora il capo del governo di Varsavia su twitter – Non ci lasceremo intimidire e difenderemo la pace con i nostri alleati della Nato e dell’Ue”. Le parole del Premier polacco sono state raccolte dall’Unione Europea, che si preparerebbe a varare nuove pesanti sanzioni contro la Bielorussia, che, va detto è sostenuta dalla Russia di Putin. Il Consiglio Ue ha adottato una decisione che sospende parzialmente l’applicazione dell’accordo Ue-Bielorussia sull’agevolazione dei visti. La misura riguarda i funzionari del regime di Aleksandr Lukashenko e non i comuni cittadini della Bielorussia. “Chiedo alle autorità della Bielorussia di rispettare il diritto internazionale”, ha scritto ieri su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ribadendo che “la Ue non accetterà nessun tentativo di strumentalizzare i migranti per motivi obiettivi politici”. “Stiamo monitorando attentamente la situazione sui confini dell’Unione Europea”, conclude. Sulla situazione è intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “La Bielorussia deve smettere di mettere la vita delle persone a rischio, la strumentalizzazione dei migranti per scopi politici è inaccettabile”. “Le autorità della Bielorussia devono capire che fare pressioni in questo modo sulla Ue attraverso la cinica strumentalizzazione dei migranti non l’aiuta ad ottenere i suoi obiettivi”, aggiunge la presidente riferendo di aver parlato con il premieri della Polonia, Mateusz Morawiecki, della Lituania, Ingrida Šimonytė e della Lettonia, Arturs Krišjānis Kariņš. Von der Leyen ha quindi chiesto agli Stati della Ue “che approvino finalmente un regime ampliato di sanzioni contro le autorità bielorusse responsabili di questo attacco ibrido”. “In particolare – prosegue la nota – la Ue sta esplorando come sanzionare, anche attraverso l’inserimento in black list, compagnie aeree di Paesi terzi coinvolte nel traffico di esseri umani”. Esprime preoccupazione anche la Nato che definisce l’uso, da parte del regime a Minsk, dei migranti per esercitare pressioni sull’Unione europea, un passo “inaccettabile” considerato come “tattica ibrida” contro Polonia, Lituania e Lettonia, “contrario al diritto internazionale”. L’Alleanza atlantica “è pronta ad assistere ulteriormente i nostri alleati e mantiene la sicurezza nella regione”, ha affermato una fonte della Nato.

Related posts

Etiopia, nel Tigray stupri di massa e pulizia etnica

Redazione Ore 12

Papa Francesco: “La morte va accolta, non somministrata. Inumano accelerarla negli anziani”

Redazione Ore 12

Orban non perde e si prende il quarto mandato. Poi su Zelensky: “E’ un mio avversario”

Redazione Ore 12