Politica

Le accuse della Procura a Matteo Renzi: “Soldi dalla Fondazione Open per fare politica. Oltre 548mila euro per hotel e ristoranti”. La ricostruzione de Il Fatto Quotidiano

Per i giudici del tribunale del Riesame, “la Fondazione Open è “una creatura simbiotica con Matteo Renzi e il suo raggruppamento nel Pd”. Dal 2012 al 2018 gli sono stati “offerti” servizi per 548 mila euro. Spese alberghiere, ristoranti, sale e teatri in affitto. E ancora, spese telefoniche, servizi fotografici e riprese video. Sono i servizi che – si legge sul Fatto Quotidiano – sarebbero stati pagati da Open e di cui negli anni avrebbe usufruito il leader di Italia Viva. La Fondazione avrebbe sborsato in totale, per diversi servizi “fruiti” dall ’ex premier, circa 549 mila euro. Due giorni fa, i magistrati hanno chiuso le indagini nei confronti di Matteo Renzi e altri 14. Il leader di Iv insieme agli ex ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti, all’imprenditore Marco Carrai e ad Alberto Bianchi (che della Open era presidente) è indagato per concorso in finanziamento illecito. I magistrati – prosegue il Fatto – ritengono che la Open sia stata un’articolazione politico-organizzativa della corrente renziana del Pd, tanto che a “dirigerla” sarebbe stato proprio l’ex premier. Secondo i pm, parte delle donazioni volontarie alla Open (3,5 milioni in totale dal 2014 al 2018) sono state utilizzate per “sostenere l’attività politica di Renzi, Lotti e Boschi e della corrente renziana”. I giudici ritengono “di rilievo” lo scambio di email tra Bianchi, Renzi, Boschi e Lotti: “L’Avv. Bianchi illustra la situazione economica della Fondazione, in passivo al 30.09.2014 per 176.430 euro, l’ammontare immaginabile del costo per organizzare la Leopolda 2014, indicato in circa 400mila euro e l’importanza di trovare degli sponsor”.

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