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Le lesioni provocate dai vaccini contro il Covid vanno sempre risarcite. Il parere dell’avvocato Jacovino

“C’è il via libera al fondo per gli indennizzi dei vaccini non obbligatori, come quelli per il Covid.La norma – spiega il noto giuslavorista Vincenzo Iacovino- è un’aggiunta alla legge 210 del 1992 che prevede indennizzi solo per quelli obbligatori. Previsti rimborsi per una spesa complessiva di 150 milioni di euro”.

All’articolo 1 della legge 25 febbraio 1992, n. 210, dopo il comma 1- spiega sul suo profilo Fb l’avvocato Iacovino- “è aggiunto il seguente: “1-bis. L’indennizzo di cui al comma 1 spetta, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge, anche a coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana.”Il giuslavorista sottolinea anche che “la norma si conforma ai principi già espressi dalla Corte costituzionale, in due sentenze, ricordando che per eventuali indennizzi non è legittimo fare differenze tra vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni raccomandate”.

Come si possono richiedere i risarcimenti? A chi spetta l’indennizzo?

“Va subito detto – risponde il legale-che l’indennizzo non riguarda chi ha avuto conseguenze lievi come febbre dopo la somministrazione, ma spetta a chi riporta “lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica”. La persona danneggiata (o gli eredi, in caso di decesso) – aggiunge ancora l’avvocato Vincenzo Iacovino- “deve presentare la domanda alla Azienda sanitaria di residenza, allegando i documenti che attestano prima la vaccinazione e poi l’insorgere della patologia collegata; poi bisogna sottoporsi a una visita effettuata da parte della Commissione medica ospedaliera del territorio, che deve esprimere un giudizio positivo o negativo su patologia e correlazione; se è positivo si ottiene l’indennizzo, se è negativo si può presentare ricorso entro 30 giorni. In ogni caso la domanda va presentata entro tre anni dall’insorgere della patologia, non dalla somministrazione”. Non ha nessun dubbio l’avvocato Iacovino.“A prescindere dalla legge le lesioni conseguenti al vaccino vanno in ogni caso risarcite! Ovviamente consiglio di farsi diagnosticare tempestivamente da proprio medico o da specialisti lo stato di salute e poi procedere alla richiesta dell’indennizzo!”. È inutile rimarcare che tutto questo non mancherà di sollevare nel Paese un ampio dibattito, e non solo giuridico.

fonte primapaginanews.it

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