Cronaca

Le prime ricostruzioni parlano di mancato funzionamento dei freni d’emergenza e della corda di sostegno. S’indaga per attentato e disastro colposo

(Red) E’ drammatico il bilancio per il cedimento di una funivia che collegava Stresa al Monte Mottarone in Piemonte. La tragedia si è consumata sul versante piemontese del Lago Maggiore ed ha provocato la morte di 14 persone ed il grave ferimento di un bambino, ricoverato in ospedale a Torino in codice rosso. Purtroppo l’incidente, è stato scatenato dal cedimento di una delle corde che sostenevano e portavano in quota la funivia e nessuna delle soluzioni di emergenza, dispositivo di frenata d’emergenza e corda di sostegno supplementare, sono entrati in funzione. La magistratura ha aperto un fascicolo per attentato alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo. i Walter Milan, del Soccorso alpino, ha detto a Rainews24 che “la cabina è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra, quasi completamente accartocciata”. L’impianto è sotto sequestro. La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, dove le operazioni di soccorso non sono facili. Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Verbania, quelli del distaccamento di Gravellona Toce e di Stresa, in azione anche un elicottero dei vigili del fuoco e due del 118. La funivia del Mottarone è stata aperta il 24 aprile dopo il periodo di chiusura dovuta alle restrizioni Covid. “Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto”. A parlare è il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi. “L’intera area è stata posta sotto sequestro, cominceremo dai rilievi tecnici per accertare le cause dell’incidente”, ha aggiunto. L’azienda Leitner di Vipiteno ha appreso con “profondo dolore la notizia della tragedia avvenuta tra Stresa e il Mottarone”. In merito alla manutenzione dell’impianto, “l’ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità. Il pensiero più profondo e commosso della nostra azienda, che rimane a completa disposizione assieme ai propri tecnici per cercare di individuare al più presto le cause della immane tragedia, va alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie e a tutte le comunità coinvolte”. Cinque le famiglie stroncate dalla tragedia. Ecco l’elenco delle vittime: Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia; Peleg Tal, nato in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia; Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia; Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950; Shahisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza); Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza); Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese; Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese; Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese); Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza); Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza).

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