Economia e Lavoro

Legambiente ed Enel X per la transizione verde delle infrastrutture portuali

Accelerare la decarbonizzazione del settore marittimo e rendere i porti “verdi” è l’obiettivo indicato da  report di Enel X e Legambiente intitolato appunto “Porti verdi, la rotta verso uno sviluppo sostenibile”, presentato nel corso di un evento online. 

Lo studio propone 6 azioni chiave cui dare la priorita’, puntando su innovazione tecnologica, digitalizzazione dei sistemi logistici portuali, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria creando “corridoi green”, progressiva elettrificazione dei consumi attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili e conversione della flotta navale con mezzi aventi un minor impatto ambientale.

“Il settore del trasporto marittimo, dal punto di vista delle emissioni di CO2 – ha detto Eliano Russo, head of e-Industries Enel X -, copre circa 940 milioni di tonnellate. E’ un numero importante che equivale circa al 2,5% delle emissioni complessive a livello globale. Se riuscissimo a fare in modo – ha spiegato – che le imbarcazioni, una volta in porto, potessero spegnere i loro motori ausiliari e potessero connettersi alla rete elettrica, si avrebbero importanti benefici ambientali”. 

“Secondo noi – ha continuato – si può sviluppare sistematicamente nei porti principali italiani permettendo di ridurre l’inquinamento prodotto dalle navi ferme in banchina, in modo da minimizzare l’impatto sull’ambiente e migliorare l’accettazione dei porti nei contesti cittadini che li ospitano”. 

Cristiana Biondo, Ufficio clima ed energia Legambiente  ha messo in evidenza che alcuni studi fanno capire come il problema delle emissioni e del rumore dei porti siano da affrontare con adeguate strategie di contenimento. “L’impatto che ha una nave porta container sulle emissioni – ha sottolineato – non è soltanto durante la navigazione o in porto, ma anche quando arriva, perchè tutti i carichi devono essere smistati. Per immaginare una filiera completamente sostenibile dobbiamo costruire corridoi green che colleghino i porti ai principali snodi ferroviari“. 

“Se e’ vero – ha sottolineato Luca Sisto, direttore generale di Confitarma (associazione degli armatori) – che il trasporto nel mondo fa il 14% delle emissioni e il trasporto marittimo fa il 2%, vuol dire che il nostro settore è già il più ambientalmente sostenibile” anche se qualcos’altro va pure fatto. 

Daniele Rossi, presidente di Assoporti e dell’Autorita’ Portuale di Ravenna, ritiene che il tema sia “complesso dal punto di vista tecnico, economico e commerciale. C’e’ un’ambizione da parte di tutti i soggetti che operano nel mondo della portualita’ e del mare – ha proseguito – ad arrivare a uno scenario migliorativo, ma siamo ancora in una fase di grande ambizione”. 

Nel corso dell’evento sono intervenuti anche Tullio Berlenghi, capo segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente, e Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del Ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti.

Catalano ha fatto riferimento all’idea “di predisporre, con l’aiuto degli stakeholder, un piano nazionale del cold ironing , la tecnica utile a non utilizzare il diesel delle navi ma l’elettricità del porto per mantenere la nave funzionante durante la sosta in banchina. E’  un modo per rilanciare completamente tutto il sistema portuale, ha affermato Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia.  “L’elettrificazione dei trasporti marittimi e della logistica a terra – haaggiunto – e’ un passaggio necessario per dare un’ulteriore spinta al processo di transizione energetica in atto in altri settori industriali”. Per Carlo Tamburi il cold ironing non e’ “solo una scelta vincente in termini di riduzione di emissioni, ma anche un’opportunitaàdi innovazione e di crescita industriale per l’intero comparto marittimo italiano”.

Per Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente. ”l’Italia non perda questa preziosa occasione per mettere al centro del recovery plan interventi che rivestono un ruolo importante nella lotta alla crisi climatica. Da anni – ha aggiunto – ci battiamo per ridurre l’inquinamento prodotto dalle navi nei porti delle città ed e’ arrivato il momento di investire sul cold ironing, una tecnologia oggi matura, e di rafforzare le connessioni con la rete ferroviaria per creare filiere di trasporto merci low carbon”. 

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