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L’ex magazzino di Rfi della stazione di Merate, diventa un parcheggio per bici dei pendolari gestito da ragazzi disabili

Accanto ai binari della stazione di Cernusco-Merate, in provincia di Lecco, c’è una casa stretta e lunga color ocra, dal tetto spiovente e il vialetto fiorito, dove le persone entrano in sella a una bici ed escono a piedi pronti per prendere il treno. L’ex magazzino di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) si è trasformato, infatti, in un luogo sicuro dove i pendolari possono lasciare i propri mezzi a due ruote.
Nel 2016 RFI ha concesso in comodato d’uso gratuito l’edificio che è stato riqualificato grazie al contributo della Regione e dei Comuni di Cernusco Lombardone, Merate e Montevecchia. La bici, mezzo principe della mobilità dolce, è al centro dell’iniziativa ideata da Paso Lavoro, cooperativa sociale che si occupa dell’inserimento professionale di persone con disabilità. «Abbiamo elaborato lo sviluppo del deposito, che può accogliere 120 bici e dieci motocicli, mettendo a punto un sistema di accesso automatico attraverso il riconoscimento di un badge che viene consegnato agli utenti», racconta Raffaele Pirovano, responsabile del progetto.
Chi vuole lasciare la bici o lo scooter deve compilare il modulo di registrazione sul sito pasocooperative.it. Dopo l’iscrizione si ritira un pass con cui accedere liberamente al deposito, aperto tutti i giorni dalle 6:30 alle 19 e dotato di un sistema di videosorveglianza. A consegnare i badge c’è Gabriele, un ragazzo assunto dalla cooperativa che si occupa anche della pulizia dell’immobile, della parte esterna e della banchina.
Durante il lockdown dello scorso anno, il deposito è stato chiuso solo per due settimane e ha riaperto dopo la sanificazione: «La struttura è su due livelli. Prima dello scoppio della pandemia stavamo accelerando i lavori per poter aprire il piano superiore, perché i posti a disposizione erano già al completo. Una volta chiuso il cantiere, il servizio assumerà una nuova connotazione. Al momento è completamente gratuito e senza un limite di tempo», spiega Pirovano.
La ciclostazione lombarda, infatti, è quasi pronta per la seconda fase che prevede uno sprint notevole: «Entro fine anno nascerà un’officina popolare dove sarà possibile aggiustare le biciclette o recuperare pezzi di ricambio. Lo spazio sarà a disposizione anche per skate, monopattini e altri mezzi leggeri. Verrà attivato un servizio sharing di e-bike, mentre per il parcheggio di bici e motocicli verrà chiesto un piccolo contributo», prosegue Pirovano.
L’obiettivo è favorire l’integrazione di questi mezzi con il treno, all’insegna di una mobilità sempre più sostenibile, stimolando anche il turismo di prossimità: «Vorremmo creare un info point turistico, uno store per la vendita di prodotti a chilometro zero e una caffetteria. Così potremmo dare lavoro ad altri quattro ragazzi». Tra le idee in fase di discussione c’è quella di attivare delle navette per raggiungere alcuni punti d’interesse della zona, come il Parco del Curone, e organizzare pacchetti turistici treno+bici che prevedano il pernottamento in agriturismi locali. Il secondo piano della casa color ocra è quasi ultimato, i pedali e i sogni sono pronti alla volata.

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