Esteri

Libia, stato d’allerta proclamato dal Governo di unità nazionale

Il premier del governo di unità nazionale di Abdul Hamid Dbeibah, in qualità di ministro della Difesa, ha messo in stato di allerta tutte le unità e le formazioni militari di Tripoli contro eventuali movimenti di colonne di veicoli armati, militari o paramilitari senza previa autorizzazione. Lo riporta il sito libico Alwasat, riportando un comunicato datato 1 marzo, il giorno in cui il parlamento di Tobruk ha votato la fiducia al nuovo governo guidato da Fathi Bashagha. Dbeiba ha ribadito che non cederà il potere a un governo che non sia eletto, affermando che il governo Bashagha “non avrà posto e non opererà nella realtà”. Proprio  giovedì i ministri degli Esteri Hafez Gaddour – ex ambasciatore libico in Italia – quello dell’Educazione, Salha Al Darawqui e il ministro dell’Istruzione tecnica Faraj Khaleil sono stati rapiti mentre era in corso il loro trasferimento da Misurata verso Tobruk dove era prevista la cerimonia di giuramento del nuovo governo di Fathi Bashaga. Il convoglio su cui viaggiavano Gaddour e Al Darawqui è stato attaccato, era in corso il loro trasferimento da Misurata verso Tobruk dove oggi si doveva svolgere il giuramento del nuovo governo di Fathi Bashaga. Lo rendono noto diversi media libici spiegando che il convoglio di auto sarebbe stato al centro di un conflitto a fuoco questa mattina intorno alle 7, mentre lo spazio aereo libico risulta essere al momento chiuso. Una decisione, quella della chiusura dello spazio aereo, per la quale Bashaga si è rivolto al procuratore generale, Al Siddiq Al Sour “abbiamo ricevuto informazioni che il precedente governo, il cui mandato è scaduto, si è approfittato dell’autorità, in quanto non esiste una legge per chiudere completamente lo spazio aereo libico: questa è una chiara violazione del diritto di movimento costituzionalmente garantito e un attacco alle autorità costituzionali e politiche, che impedisce loro di esercitare i propri doveri e di svolgere i propri compiti”.  Bashaga ha ricordato che il comportamento del governo uscente è “punibile ai sensi dell’articolo 204 del codice penale libico, il quale prevede la pena di morte contro chiunque commetta un atto che impedisca al capo dello Stato, all’autorità legislativa o al governo, in tutto o in parte, di svolgere la propria attività o di esercitare i poteri che gli sono legalmente conferiti, anche se il divieto è temporaneo”. Gaddur aveva ricevuto la fiducia dal parlamento. L’ex-diplomatico ha legami decennali con l’Italia essendo stato fra l’altro ambasciatore in Italia tra il 2006 e il 2012.  Il diplomatico ha 63 anni, e frequenta l’Italia dai tempi della sua laurea specialistica in Civiltà asiatiche e africane presso l’Università la Sapienza di Roma.

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