Covid

L’India con Serum blocca l’export dei vaccini anti-Covid

Il Serum Institute of India (Sii), uno dei maggiori produttori di vaccini al mondo, ha annunciato che le previste consegne ai Paesi più poveri potrebbero essere sospese fino alla fine del 2021, a causa della pesante ondata di contagi che sta colpendo l’India.
Il ritardo nelle consegne è un grave stop all’iniziativa Covax, che prevedeva l’invio a maggio di 110 milioni di dosi ai Paesi in via di sviluppo. Il Sii produce su licenza il vaccino AstraZeneca. A partire da marzo, le autorità indiane hanno imposto lo stop alle esportazioni, dirottando la produzione verso le esigenze interne.
Gavi, l’alleanza globale per i vaccini, che gestisce l’iniziativa Covax, ha riferito di essere in trattative con il Sii e il governo indiano per sbloccare una parte delle consegne, almeno per il terzo trimestre di quest’anno, ha riferito da Ginevra un portavoce.
Il blogcco del progetto COVAX potrebbe però mettere a repentaglio le campagne vaccinali anche in Occidente: se il virus dovesse continuare a circolare largamente in Asia e Africa e il rischio del proliferare di nuove varianti sarebbe in forte aumento.
“Abbiamo al massimo un anno per non vanificare l’efficacia dei vaccini di prima generazione e contenere le varianti” è stato l’allarme lanciato da 77 virologi chiamati in causa da People’s Vaccine Alliance. infatti se verranno vaccinati solo i Paesi più ricchi c’è il rischio di mettere a repentaglio i risultati che si vanno acquisendo nei Paesi che hanno avviato la campagna di immunizzazione.
In tal senso, a fronte della variate indiana che si va diffondendo, è significativo quanto sta succedendo in Gran Bretagna dove il premièr Boris Johnson sta gettando acqua sul fuoco sulle misure di totale riapertura preannunciate.

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