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“Lo scrigno della memoria” all’Archivio dello Stato, in mostra oltre 150 anni di storia d’Italia

di Sara Valerio

Dal 22 marzoè possibile visitare la mostra permanente “Lo scrigno della memoria”al Museo dell’Archivio: più di150 anni di storia d’Italia, dal Risorgimento alla Repubblica, esposti attraverso documenti, cimeli, materiali bibliografici, fotografici e audiovisivi.

L’esposizione si sviluppa all’interno di un nuovo spazio museale al piano terra dell’Archivio centrale dello Stato, uno tra i più grandi del mondo, situato nel cuore del complesso monumentale progettato per la mostra delle Forze Armate nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1942 e divenuto sede dell’Istituto negli anni Cinquanta del Novecento. Le sue origini risalgono al 1875, quando fu fondato l’Archivio del Regno con l’intento di conservare gli originali delle leggi e dei decreti, lo stato civile di Casa Savoia, il registro araldico e la documentazione dei ministeri non più occorrente “ai bisogni ordinari del servizio”.

Il nuovo percorso espositivosi sviluppa attraverso pannelli testuali, teche espositive e apparati multimediali articolati lungo cinque aree tematiche: dal risorgimento al 1915-1918: la formazione della nazione; il primo dopoguerra e il fascismo (1919-1940); dalla Seconda guerra mondiale alla liberazione (1940-1945); verso la costituzione (1945-1946); l’Italia repubblicana (1946-oggi). Protagonista del racconto è uno dei tre testi originali Costituzione della Repubblica Italianaconservato proprio all’interno dell’Archivio.

Insieme alla raccolta completa degli originali delle Leggi e dei decreti dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri e ai fondi della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente, è possibile visitare una selezione di documenti tra i più significativi per la storia del nostro Paese: il telegramma di Garibaldi al generale La Marmora(«Obbedisco»), l’elenco dei Milledi Marsala, i progetti per le opere governative per la nuova Capitale, la documentazione prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri durante la Prima guerra mondiale, le bandiere delle associazioni operaie coinvolte nel cosiddetto biennio rosso e le fonti relative al regime fascista  dalla marcia su Roma fino alla sua caduta.

Un posto di rilievo è riservato al materiale documentario sulle leggi razziali, sulla Seconda guerra mondiale, sull’attività di tutela e protezione dei beni culturali durante gli eventi bellici, sulla lotta di Liberazione, sulle stragi degli anni 1969-1980, da Piazza Fontana al rapido 90, sulla Gladio, sulla Loggia P2 e i documenti relativi al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro.

Andrea De Pasquale, Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio dichiara:“Il progetto nasce per promuovere l’educazione al patrimonio e la conoscenza della storia del Paese e delle sue istituzioni democraticheseguendo le esperienze delle maggiori istituzioni archivistiche nazionali e internazionali. La preziosa esposizione permette di ripercorrere la storia del Paese, dall’Unità ai nostri giorni, dal punto di vista politico, economico e sociale ed è rivolta in particolar modo alle nuove generazioni”.

Il museo rende omaggio anche alla creatività e originalità italiana dedicando uno spazio al Made in Italy: brevetti e modelli che ripercorrono il processo sociale, economico e culturale dell’Italia post-unitaria.

Il nuovo ambiente, inoltre, svolge funzione di deposito e accoglie gli archivi personali dei Presidenti del Consiglio dei ministri e di personalità della politica italiana.

 

La mostra è visitabile gratuitamente nei giorni: martedì, mercoledì e giovedì (dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.00)

Per maggiori informazioni: https://acs.cultura.gov.it/lo-scrigno-della-memoria

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