Covid

Lotta al Covid, fuori gioco due monoclonali, sono inutili contro il virus

 

Brutte notizie nella lotta al Covid, sono stati tolti dalla commercializzazione due monoclonali perché ritenuti inefficaci contro le varianti. Lo ha stabilito la Fda americana che ha sospeso l’utilizzo di due monoclonali, quelli delle aziende Eli Lilly e Regeneron: i due farmaci non sono utili contro Omicron. Ma piove sul bagnato visto che comincia a scarseggiare sui mercati l’approvvigionamento di tutti i monoclonali. I farmaci prodotti dalla Eli Lilly risulta esaurito in Italia ed anche il prodotto di Regeneron, pur se ancora disponibile, non verrà probabilmente rifornito.  I monoclonali – particolari tipi di anticorpi prodotti in laboratorio partendo da un unico tipo di cellula immunitaria – vanno somministrati in fase precoce a pazienti Covid ad alto rischio di evoluzione della malattia. Attualmente sono somministrabili in ospedale. In Italia, con il venir meno di due di questi farmaci, resta però disponibile un terzo monoclonale autorizzato, quello dell’azienda Gsk, risultato efficace contro Omicron. Ad ogni modo, la stessa Fda ha precisato che i due monoclonali sospesi potranno venire nuovamente autorizzati qualora si dimostrassero efficaci contro nuove varianti del virus SarsCoV2. Eli Lilly, con una con nota del 29 ottobre 2021, ha deciso di sospendere temporaneamente la produzione. Per Regeneron le consegne al momento in Italia ci sono state e l’ultima è avvenuta il 15 gennaio, ma è probabile che, dopo la sospensione di questo monoclonale da parte dell’Fda, anche in Europa se ne diminuirà l’utilizzo”. E’ invece disponibile “da poco il monoclonale di GSK. Per ora si riesce a garantire la richiesta ma, con il venir meno del farmaco di Eli Lilly, è prevedibile che sarà necessario aumentare il ciclo produttivo di tale farmaco per poter continuare a garantire le cure vista l’attuale alta percentuale dei contagi”. Altra nuova arma disponibile contro il Covid è poi la pillola antivirale di Msd (Merck). Quanto al rischio di eventuali carenze per il monoclonale di Gsk, la stessa azienda assicura che “sono garantite le forniture in Italia per gli ordini già pianificati e per il prossimo futuro, e stiamo valutando a livello internazionale le misure necessarie per soddisfare anche eventuali aumenti della domanda”.

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