Covid

  Lotta al Covid, troppo presto per passare alla quarta dose per tutti

È troppo presto per considerare l’utilizzo di una quarta dose di vaccino anti Covid-19 per tutti. Meglio, per ora, che venga somministrata alle persone dagli 80 anni in su. È questo il parere della task force per la pandemia da coronavirus composta dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Ema ed Ecdc sono d’accordo: al momento non ci sono prove chiare a indicare come, negli adulti con sistema immunitario non compromesso, la protezione vaccinale fornita da tre dosi stia diminuendo. Per questo, l’uso immediato di una quarta somminisGLI ESPERTI – Condivide la stessa linea il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri (in foto), secondo cui sarà la scienza a indicare “a quali fasce della popolazione somministrare un ulteriore richiamo, quando avremo forse un vaccino più aggiornato che andrà ripetuto ogni anno come il vaccino antinfluenzale”

trazione per tutta la popolazione è ancora da valutare attentamente. Paragona l’eventualità di una quarta dose ai vaccini antinfluenzali anche il virologo e docente all’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco. Un’opzione, dice Pregliasco, potrebbe essere una campagna vaccinale da lanciare “in autunno”, in vista della stagione critica, e da indirizzare “su base volontaria” alle categorie più a rischio, come appunto “facciamo ogni anno per l’influenza”. Pregliasco dubita della praticabilità “di procedere adesso con una quarta dose allargata”. Inoltre, “anche se Omicron ci dà un po’ di incertezze, è sperabile che in estate ci sia un rallentamento” della curva epidemica, “con un presumibile incremento in inverno”. Il virologo sottolinea poi come “fare una quarta dose troppo ravvicinata” potrebbe dare alcune problematiche. In Italia le quarte dosi sono già somministrabili a cittadini in condizione di salute particolarmente precarie. Vanno somministrate non prima di quattro mesi dall’ultima iniezione ricevuta. Tuttavia, meno del 10% dei cosiddetti pazienti fragili avrebbe già scelto di vaccinarsi contro il Covid con la quarta dose, che viene definita dal gruppo di ricerca Vax4frail “’fondamentale per chi ha un tumore, soffre di patologie reumatologiche o neurologiche o assume farmaci immuno-depressivi’. GLI STUDI – Finora, notano Ecd ed Ema, non sono emersi problemi di sicurezza dagli studi sui booster aggiuntivi. Le prove sugli effetti di una quarta dose provengono in gran parte da Israele, dove le vaccinazioni con quarte dosi sono iniziate prima che altrove. I dati indicano come una quarta dose riesca a ripristinare i livelli di anticorpi, senza sollevare nuovi problemi di sicurezza. Inoltre, sembra che riesca a fornire anche una protezione aggiuntiva contro le malattie gravi. Tuttavia, la durata dei benefici non è ancora nota e le prove sono ancora limitate.

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