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Magi (Omceo Roma): “Dopo due anni di pandemia i medici sono stremati”

“Dopo due anni di pandemia da Covid-19 tutti i medici sono veramente stremati, perché inizialmente hanno dato battaglia a qualcosa di sconosciuto e lì, purtroppo, oltre a tutta la disperazione e alla stanchezza di non sapere a cosa sarebbero andati incontro, tanti hanno perso la vita a causa del coronavirus. Questo vale per i medici di famiglia, per gli specialisti ambulatoriali, per gli specialisti ospedalieri, per i liberi professionisti: tutti si sono dati da fare per arginare il Covid-19″. Lo afferma alla Dire il presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia, Antonio Magi. “Addirittura anche se pensionati, in maniera volontaria, si sono rimessi in gioco proprio per dare una mano e poi, purtroppo, sono deceduti. Tutto questo- prosegue- mette ancora una volta in risalto l’etica della nostra professione e il fatto di come questa professione sia stata onorata da tutti i medici”.

Secondo Magi “è però evidente che la pandemia si stia prolungando da troppo tempo, mentre non siamo ancora riusciti a risolvere i problemi delle dotazioni organiche, che sono carenti. Vale non soltanto per i medici ma anche per il personale infermieristico. La mancanza di tutto questo personale, ognuno per le proprie competenze, aggiunge carichi di lavoro notevoli sui singoli, chiamati a supplire a questa carenza e tutto ciò, tra l’altro, sta avvenendo in un momento di massima allerta, perché ci troviamo ormai in piena quarta ondata: dal 18 dicembre i numeri sono infatti saliti in maniera esponenziale”. “Per questo- prosegue il presidente dell’Omceo Roma- non posso fare altro che ringraziare tutti i colleghi per le loro capacità e professionalità e per il sacrificio. Speriamo di poterne uscire il prima possibile e ricominciare a curare non soltanto i malati Covid ma, come dovremmo fare, anche tutte le altre malattie che sono state messe da parte”.

“A pochi giorni dal Natale- dichiara poi Magi- auguro di trovare un regalo davvero speciale sotto l’albero. Vorrei che al più presto questa pandemia diventasse come tutte le pandemie: una endemia, con un virus poco virulento che si trasformi quasi in un virus influenzale, simile alle influenze stagionali. È quello che mi auguro accada non solo per i medici ma, ovviamente, per tutti gli italiani”.

Magi tiene inoltre a precisare che “mi aspetto, però, anche il riconoscimento da parte delle istituzioni del nostro lavoro. Un riconoscimento molto più importante di quello che abbiamo visto fino ad oggi. È fondamentale che le istituzioni capiscano quanto sia importante il ruolo del medico, quanto sia importante evitare che molti dei medici impegnati nella lotta al coronavirus si sentano poco valutati”.

“Voglio solo ricordare- aggiunge- che la gran parte delle borse di specializzazione per quanto riguarda la chirurgia d’urgenza, la medicina d’urgenza o l’anestesia sono andate addirittura deserte, proprio perché sono attività che stanno vivendo una grande pressione e una grande responsabilità, e sono scarsamente retribuite”.  Secondo Magi “questo fa scappare i medici giovani all’estero o nel settore del privato, dove hanno comunque una soddisfazione non solo economica ma anche di libertà professionale e di indipendenza della professione. Questo significa meno burocrazia e più attività medica vera e propria. Spero, dunque, che ci sia questo riconoscimento da parte delle istituzioni e che venga evidenziato in maniera netta”.  Il presidente dell’Omceo Roma si rivolge, infine, ai propri colleghi: “Voglio fare a tutti loro gli auguri di buon Natale e di buon anno nuovo, sperando che sia migliore rispetto a quello che abbiamo vissuto. Auguro a tutti i colleghi di trascorrere le festività nel migliore dei modi, nonostante i gravosi impegni che abbiamo e che avremo durante queste festività per il Covid. L’Ordine dei medici è vicino a tutti ed è sempre a disposizione per qualsiasi necessità che i colleghi richiedano. Buon Natale anche a nome di tutto il Consiglio direttivo”, conclude Magi.

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