Politica

Manovra approvata, il centrodestra incassa il risultato

 

 

Via libera dell’Aula del Senato alla fiducia sulla legge di bilancio.Il voto finale si è chiuso con 107 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto. Con la fiducia di Palazzo Madama il testo licenziato diventa legge. E’ stata battaglia, nell’Aula di Palazzo Madama, fino alle ultime battute e negli interventi sulle dichiarazioni di voto. Un confronto durissimo seguito a quello che si era già svolto nelle Commissioni parlamentari. Il Governo è riuscito comunque a portare a casa il risultato, evitando, sul filo di lana e con il ricorso al voto di fiducia, l’esercizio provvisorio.

MELONI: “APPROVATA UN GIORNO PRIMA DELLE ULTIME DUE”

Il premier Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno, ha detto: “La manovra è stata approvata un giorno in anticipo rispetto a quelle degli ultimi due anni: al di là del legittimo dibattito e delle divergenze, c’è stata la volontà di lavorare bene e mantenere scadenze e impegni, ci siamo riusciti”.

GIORGETTI: “MISSIONE COMPIUTA”

“Sono soddisfatto di questa prima manovra economica. La considero una missione compiuta. Scritta in tempi record e in una situazione di contesto eccezionale non positivo, il bilancio che abbiamo presentato rispetta gli impegni presi con gli elettori e ha maturato prima la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee e ora ancora più importante, quella del Parlamento. Prudenza, coerenza e responsabilità costruiscono fiducia. Avanti così”. Così in una nota il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sulla manovra approvata definitivamente al Senato.

ROMEO (LEGA): “USCIAMO A TESTA ALTA”

“Abbiamo fatto quello che era giusto fare” e “ne usciamo a testa alta”. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, nell’Aula del Senato lo dice nell’Aula di Palazzo Madama in sede di dichiarazioni di voto per la fiducia alla Manovra. “Potrebbe essere considerata quella con più attenzione al tessuto sociale”, una manovra caratterizzata da “prudenza, responsabilità” ma anche “sostenibile”, tutto ciò “senza alimentare illusioni“, dice Romeo, “abbiamo rassicurato i mercati, convinto l’Europa, spiazzato l’opposizione”. In tutto ciò “la Costituzione è fondata sul diritto al lavoro non sul diritto al sussidio“, conclude il capogruppo della Lega.

CALENDA STRONCA LA MANOVRA

“Permettetemi di iniziare rimarcando l’assenza della presidente del Consiglio e del ministro dell’Econiomia che dimostra ancora una volta in che considerazione tiene il Parlamento che pure pretendeva di difendere con l’usuale assertività quando era all’opposizione. Prima la stampa e poi le camere. Bene così. Rivolgerò comunque a lei in absentia il mio intervento. Francamente la prima cosa che mi viene da dire commentando questa legge di bilancio è: ma che davvero?!”. Carlo Calenda, leader del Terzo Polo, lo dice in sede di dichiarazione di voto nell’Aula del Senato dove è in corso l’esame della manovra, scegliendo una tipica espressione romanesca. “Voteremo convintamente contro questa indecorosa legge di Bilancio“, precisa Calenda. “Ma che davvero, dopo dieci anni di proclami rivoluzionari, inni a Trump, Bolsonaro, Johnson, Orban, Putin, richieste di uscita dall’euro, lotte titaniche contro il mainstream e i poteri forti avete prodotto una cosina così grigia e inutile?”, chiede il leader di Azione rivolgendosi alla maggioranza. “La legge di Bilancio dovrebbe riflettere la vostra visione del Paese e nel vostro caso dovrebbe esprimere i contenuti della gloriosa rivoluzione sovranista, i pugni sul tavolo, il prima gli italiani e tutta quella roba lì. E invece questa legge di Bilancio può essere definita tutt’al più, ma proprio volendo essere molto magnanimi, un ‘atto di presenza’ privo di qualsiasi visione”. Per Calenda si tratta di “una legge piena di mance e mancette che storicamente si colloca tra il peggio di Berlusconi e il meglio di Salvini. Tanto rumore per nulla insomma. Da Evola a Cirino Pomicino verrebbe da dire, senza però voler fare un torto allo statista democristiano. Abbiamo passato settimane a discutere di Pos, di rottamazione delle cartelle e di tetto al contante in un Paese che ha 100 miliardi di evasione fiscale, una roba ridicola e triste quasi quanto la retromarcia imposta dalla Commissione europea. Altro che ‘battere i pugni sul tavolo’, qui vi siete nascosti sotto il tavolo dopo essere stati giustamente sgridati”. Il prossimo anno però, osserva Calenda, “sarà tostissimo per il Paese. Tassi in aumento, recessione, stretta creditizia, costo del debito. Ma tutto questo non sembra sfiorarvi”, dice il leader di Azione, “i provvedimenti per la crescita e gli investimenti sono infatti irrisori“. E a Salvini e Berlusconi “chiedo: avete mandato via con arroganza e supponenza Mario Draghi a ridosso della sessione di bilancio per fare questo scempio? Mi verrebbe da dire, nel dialetto che mi accomuna alla èresidente Meloni, ‘aridatece Mario’”, conclude Calenda.

MAIORINO (M5S): “RISCHIO ESERCIZIO PROVVISORIO PER PASTICCI GOVERNO”

“Mi corre l’obbligo di smentire le panzane, le falsità, della collega Ronzulli”, capogruppo Fi, perché “le opposizioni non hanno mai minacciato di mandare il Governo in esercizio provvisorio, semmai avete rischiato di mandarvici voi stessi con 44 emendamenti sbagliati e ritirati, il maxi-emendamento mancante della misura principale, avete fatto un pasticcio dietro l’altro e voi avete rischiato di mandare il Paese in esercizio provvisorio, ma ora accusate l’opposizione che si è comportata in maniera assolutamente responsabile“. Alessandra Maiorino, senatrice del Movimento 5 Stelle, lo dice nell’Aula di Palazzo Madama in sede di dichiarazioni di voto per la fiducia alla Manovra. “Questa manovrina si contraddistingue per furore ideologico e fuffa – aggiunge l’esponente pentastellata – il debutto ufficiale di questa agguerrita e minacciosa maggioranza di ultradestra con la sua prima legge di Bilancio”, che però è “un pannicello caldo che ci porta appena appena ad aprile“, e sembra “uno di quei film comici degli anni ’80 con il bullo che dice ‘reggetemi che mo je meno’ e quando si è reso conto che non c’era nessuno che lo reggeva perché ora questa maggioranza governa” e “quelle urla si sono trasfornate in flebili pigolii”, ingoiati “di fronte a un’occhiata dell’Europa, come sul Pos sotto i 60 euro”. Insomma, “i ‘patrioti de noantri’, i ‘sovranisti all’amatriciana’ o ‘dei panini spalmati di nutella’ hanno presentato al paese una leggina di bilancio”, affonda Maiorino. “Furore ideologico e fuffa” dunque, e “lo ha detto Confindustria e non il M5S, che la Manovra è senza visione e slancio“, ma “avete smantellato il Reddito di cittadinanza per tutti e non dite cosa verrà in sostituzione, avete smantellato il Superbonus, Transizione 4.0, avete completato la distruzione del decreto dignità reinserendo i voucher selvaggi”, conclude la senatrice M5S.

RONZULLI (FORZA ITALIA): “RIVENDICHIAMO L’INNALZAMENTO DELLE PENSIONI MINIME”

“Per voi saranno briciole ma forse siete seduti da troppo tempo su questi banchi. Per noi è un impegno inderogabile e le porteremo a mille euro”. Così la capogruppo di Forza Italia in Senato Licia Ronzulli, rivolgendosi all’opposizione e rivendicando l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75 prevista in manovra.

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