Politica

Manovra, Landini la boccia insieme al Ponte sullo Stretto

Critica la scelta del ponte sullo Stretto (“non è tra le urgenze del Paese”), chiede un intervento dello Stato su Lukoil (“se serve anche la nazionalizzazione”) e boccia la manovra del governo chiamando a raccolta Cisl e Uil per una “mobilitazione che punti a cambiare” la legge di bilancio. Maurizio Landini plana a Palermo di buon mattino e tuona contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Nel mirino del segretario della Cgil soprattutto la reintroduzione dei voucher nel mondo del lavoro: “Il limite più grosso della manovra messa a punto dal governo sta nel fare della reintroduzione dei voucher l’unica misura per il lavoro – ha affermato davanti alla nuova sede della Flc di via Arimondi -. Questo vuol dire avere un’idea dello sfruttamento del lavoro. Credo sia un errore e un arretramento molto pericoloso”. Da qui la richiesta a Cisl e Uil di “non fermarci e di pensare anche a una mobilitazione – ancora Landini – per chiedere un cambiamento di questa legge di bilancio”. Siluri anche sul ponte sullo Stretto, opera sulla quale il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini punta molto: “Al ministro bisognerebbe dire che una delle emergenze, oggi, è investire nelle cose che servono e in Sicilia servono autostrade, servono ferrovie che funzionino. Il Ponte non è tra le urgenze del Paese”. Da Landini anche la difesa del Reddito di cittadinanza, per il quale oggi in piazza a Palermo sono scese circa trecento persone: “In un Paese dove la povertà e le diseguaglianze sono aumentate, avere uno strumento come il Reddito di cittadinanza è necessario – è la posizione del leader della Cgil -. Abbiamo avanzato anche delle proposte per migliorare questo strumento, ma crediamo che l’idea, di fatto, di cancellarlo sia assolutamente sbagliata. Se si pensa di fare cassa sui poveri in questo modo è assurdo”.

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aggiornamento Manovra ore 10.46

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