Politica

Mattarella: “Il lavoro non sia gioco d’azzardo letale”

Difficoltà e fiducia. In occasione della celebrazione della Festa del Lavoro al Quirinale il capo dello Stato, Sergio Mattarella, parla di sfide e impegno, di valori e investimenti. “Alla Repubblica serve il lavoro di tutte e di tutti. Di donne, di giovani, di ogni parte d’Italia” ha detto il capo dello Stato, per il quale “ognuno deve fare la propria parte per allargare la base del lavoro: le istituzioni anzitutto, ma con loro le grandi aziende, le piccole e medie imprese, i sindacati, il Terzo settore, i professionisti, la vasta e articolata realtà del lavoro dipendente e di quello autonomo”. “C’è motivo di fiducia. In questo 2022, contro ogni scetticismo, un segno positivo per la nostra economia è alla portata, malgrado le difficoltà”. “Certo, sappiamo che sul terreno della condizione economica e sociale non mancano sfide come l’inflazione, indotta anzitutto dai rincari dell’energia e delle materie prime. Non possiamo permetterci di sbagliare: i due terzi della domanda dipendono in Italia dai consumi delle famiglie. A loro dobbiamo guardare. Di certo, non possiamo arretrare” ha ammonito ancora il presidente della Repubblica. “Dobbiamo tenere fermi i valori che devono accompagnare la rotta nella condizione di oggi” ha detto Mattarella. “Non lasciare indietro nessuno, costruire, con i nuovi lavori, anche un welfare rinnovato, sempre più vicino alla persona, al bisogno di sostegno, cura e assistenza. Procedere con decisione sulla strada degli investimenti nella formazione, nella scuola, nella ricerca, nella cultura”. “Premessa di tutto è la sicurezza sul lavoro. È una battaglia che viene da lontano. L’integrità della persona e della salute dei lavoratori è parte essenziale della visione che ispira il nostro patto costituzionale. È stata ed è elemento qualificante della lotta del movimento dei lavoratori. Ma non è un tema di parte, non appartiene solo a loro” ha detto il capo dello Stato. “Vorremmo che intorno a questa necessità – ha sottolineato – si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta una umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti”.  “Ci rendiamo certamente tutti conto che anche una sola morte rappresenta un costo umano e sociale inaccettabile – ha continuato – Il lavoro è strumento di progresso e affermazione delle persone, non un gioco d’azzardo potenzialmente letale”. E poi il saluto ai sindacati e ai giovani. “In questo Primo maggio, che ritrova le persone riunite per affermare il valore del lavoro, desidero inviare un saluto alle Confederazioni sindacali che si riuniscono questa mattina ad Assisi per testimoniare che lavoro, pace, sviluppo sono parti inscindibili di uno stesso insieme” ha detto il presidente della Repubblica. “Saluto tutti i lavoratori e i sindacati che oggi celebrano questa giornata del lavoro”. E “invio auguri calorosi ai giovani che oggi torneranno ad affollare il Concertone a piazza San Giovanni, dopo due anni di assenza” ha proseguito e concluso dicendo: “Il Primo maggio è un buon giorno per celebrare i valori iscritti nella nostra Costituzione. Valori che tocca a tutti noi fare vivere ogni giorno. Viva l’Italia del lavoro, viva la Repubblica”.

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