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Mattarella inaugura il supercomputer Leonardo a Bologna: ecco a cosa servirà

Formato da 155 ‘armadi’ pieni di processori (rack) e 5.000 nodi, per un peso di 340 tonnellate (come 5.000 persone stipate in una stanza), è stato inaugurato il nuovo supercomputer Leonardo al Tecnopolo di Bologna alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al taglio del nastro sono presenti tra gli altri il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, il governatore Stefano Bonaccini, il sindaco Matteo Lepore, il rettore Giovanni Molari, il cardinale Matteo Zuppi e il presidente del Cineca, Francesco Ubertini.

Leonardo, che porterà a Bologna 1.500 ricercatori, entrerà in produzione tra gennaio e marzo con i primi progetti di ricerca selezionati ad hoc. Ad aprile, poi, entrerà in funzione al 100% e sarà a servizio dei ricercatori che ne faranno richiesta. Ad oggi ha una capacità di calcolo di 174 petaflop, con la previsione di arrivare a 240 (è il quarto al mondo). Il 50% della potenza di calcolo generata da Leonardo sarà a disposizione di università ed enti di ricerca italiani, il resto per i ricercatori europei. Ma potrà essere utilizzato anche dalle imprese. Oggi, dopo l’inaugurazione, sarà siglato un primo accordo con la Dompè farmaceutici che prevede un milione di ore di calcolo destinate alla ricerca contro le pandemie e per lo sviluppo di nuovi farmaci. Leonardo –investimento da 240 milioni di euro (metà dell’Italia e metà dell’Europa) rappresenta tra l’altro l’investimento più rilevante della Commissione Europea in questo campo in Italia ed è uno dei sette nodi che la Ue sta realizzando per formare la più grande rete di calcolo al mondo. L’Europa tra l’altro ha già previsto nuovi stanziamenti per ampliare Leonardo e portarlo verso il calcolo quantistico, l’ultima frontiera dello sviluppo tecnologico in questo campo. Il nuovo supercomputer “ci lancia verso la rivoluzione digitale- commenta Lepore- ci consentirà di esplorare le nuove frontiere dello sviluppo e della ricerca. Penso agli effetti dei cambiamenti climatici e della pandemia”. Per Bonaccini, si tratta di una “giornata che non dobbiamo esitare a definire storica. La presenza del presidente Mattarella ci onora, nel momento in cui restituiamo al Paese e all’Europa questo straordinario traguardo”.  Il supercomputer Leonardo è solo il primo passo. Il Tecnopolo di Bologna si prepara già ad ospitare nel 2024 il primo computer quantistico e, nel 2026, il supercomputer di categoria post-exascale, che succederà allo stesso Leonardo. Ad annunciarlo è il presidente del Cineca, Francesco Ubertini, questa mattina durante la cerimonia di inaugurazione al Tecnopolo alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Ci faremo trovare pronti ai prossimi appuntamenti- assicura Ubertini- nel 2024 ospiteremo sempre qui al Tecnopolo di Bologna il primo computer quantistico e nel 2026 il computer post-exascale che dovrà succedere a Leonardo”. Arrivare al taglio del nastro oggi del maxi-calcolatore “è stata una corsa contro il tempo”, sottolinea Ubertini. La realizzazione del progetto è infatti incappata prima nella pandemia e poi in ritrovamenti archeologici proprio sotto l’area che oggi ospita Leonardo. Ubertini ripercorre le tappe e ci tiene a precisare che non si tratta di un’operazione né estemporanea né individuale, perché frutto della collaborazione di molti soggetti e perché programmata come proseguo di una politica di investimento nel campo del supercalcolo che va avanti da anni in Italia. Leonardo “è il centro di un ecosistema che moltiplica le opportunità- lo definisce ancora il presidente del Cineca- non è un fine, ma un mezzo a disposizione di tutti e ha valore per quello che permetterà di fare. Non è un traguardo, ma l’innesco di tante nuove possibili storie. Sta a noi impegnarci perché sviluppi tutto il suo potenziale e spinga sempre più avanti la nostra conoscenza”.

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