Economia e Lavoro

  Misery Index (Confcommercio), disagio stabile nel mese di gennaio

 

Secondo l’indicatore elaborato dall’Ufficio Studi Confcommercio, l’indice del disagio sociale a gennaio, è sostanzialmente in linea con il dato di dicembre facendo segnare un valore di 1,64, con un aumento di un solo decimo di punto. Così come successo nei mesi recenti, la forte ripresa dell’inflazione ha vanificato gli effetti positivi prodotti dal miglioramento del mercato del lavoro e sembra molto probabile, anche in virtù degli attuali scenari internazionali, un peggioramento dell’indicatore nei prossimi mesi.  A gennaio 2022 il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’8,8%, in diminuzione di due decimi di punto su dicembre, il livello più basso dalla fine del 2011. Secondo l’Ufficio Studi, “il dato è sintesi di una sostanziale stabilità degli occupati e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-51mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi (+74mila unità su dicembre)“. Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 62 milioni, a cui si sommano oltre 22 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 59,6% aveva causale Covid-19. Sono state le imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato a registrare il numero più elevato delle ore autorizzate con questa causale (oltre il 64% del totale), a testimonianza che per questi settori la fase critica non è stata ancora superata. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a 226mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 10,5%.

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