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Morti sul lavoro il triste bilancio dei numeri Inail

E sulle malattie soffia il contagio

(Red) Ancora un triste bilancio quello fornito puntualmente da Inail sulle morti sul lavoro. Ancora vittime per una strage inarrestabile che da nord a sud del Paese non conosce rallentamenti. Anche questa volta i numeri sono più che chiari. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail entro il mese di aprile sono state 306, 26 in più rispetto alle 280 registrate nel primo quadrimestre del 2020 (+9,3%) e in linea con quelle del primo quadrimestre 2019 (303 eventi mortali).
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e aprile sono state 171.870 (-0,3% rispetto allo stesso periodo del 2020), 306 delle quali con esito mortale (+9,3%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 18.629 (+26,1%). A contribuire all’innalzamento delle malattie, contribuisce anche questa volta, come nelle precedenti rilevazioni, il numero di contagiati da Covid-19. Inail fa poi sapere che il confronto tra il primo quadrimestre del 2020 e del 2021 richiede molta prudenza ed è da ritenersi poco significativo a causa del “fenomeno Coronavirus” che ha introdotto, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta “tardività” nella denuncia, anomala ma rilevantissima, generalizzata in tutti i mesi, ma amplificata soprattutto a marzo 2020, mese di inizio pandemia, che ne inficia la comparazione con i primi mesi del 2021.

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