Economia e Lavoro

Morti sul lavoro, inarrestabile la strage silenziosa

 

Sette persone sono morte sul lavoro negli ultimi due giorni. Dopo le quattro vittime di martedì 21 giugno, mercoledì altri tre operai sono deceduti mentre svolgevano il loro lavoro. “Nei cantieri edili, che sono aumentati in maniera esponenziale a seguito degli incentivi pubblici e del bonus 110, le condizioni della sicurezza sul lavoro sono drammatiche”, hanno detto i sindacati. “È una vera strage”, ha commentato la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura. L’ultima vittima è un operaio di 54 anni, padre di quattro figli: Grimaldo Palomino Loyaza, di origini peruviane, viveva a Macerata da oltre 20 anni. L’uomo è precipitato dal tetto del capannone di una ditta di fertilizzanti, Choncimer, a Rocchetta di San Severino Marche (Macerata) mentre stava facendo la manutenzione a pannelli fotovoltaici. Sarebbe caduto nel vuoto da un’altezza di 15 metri dopo il cedimento, sotto i suoi piedi, di un lucernaio in plexiglass. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari. Prima di lui, altre due persone hanno perso la vita sul lavoro ieri, mercoledì 22 giugno. A Nova Siri (Matera), cittadina della costa jonica lucana, è morto Ciro Pinto, di 53 anni. L’operaio, tanto esperto al punto che tutti lo chiamavano “mastro” (una tipica espressione dialettale riservata a pochi), era al lavoro in un cantiere per ristrutturare uno stabile. Per cause in fase di accertamento, Pinto è caduto da un’impalcatura, da un’altezza di cinque metri: a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione effettuati dagli operatori sanitari del 118 “Basilicata soccorso”. Nei pressi del cantiere – dove per ore sono rimasti i colleghi di lavoro di Pinto, attoniti e profondamente addolorati per la morte “di un bravo collega, ma soprattutto di un brav’uomo” – si è recato anche il sindaco, Eugenio Lucio Stigliano. “Ciro – ha raccontato il primo cittadino – era un gran lavoratore, conosciuto e stimato da tutta la nostra piccola comunità, che è incredula per quanto accaduto. Nel giorno dei funerali proclameremo il lutto cittadino”. Poche ore dopo da Brenzone del Garda (Verona), a quasi mille chilometri da Nova Siri, è arrivata la notizia del secondo morto sul lavoro di mercoledì. Un operaio di 65 anni è deceduto dopo esser precipitato a terra mentre stava costruendo un muretto. L’uomo stava eseguendo lavori di ristrutturazione in una casa vacanze, di proprietà di cittadini tedeschi, tra le frazioni di Magugnano e Porto ed è caduto da un’altezza di cinque metri, morendo a causa dei gravi traumi riportati. Martedì 21 giugno hanno perso la vita sul lavoro altre quattro persone. Il primo incidente mortale in un’azienda di Legnago (Verona), dove un operaio è morto dopo essere stato travolto da un agglomerato di ferro che stava scaricando da un camion. A Negrar, sempre nel Veronese, è invece morto un giovane di 26 anni, Marco Accordini, figlio del direttore generale della Cantina Valpolicella, rimasto schiacciato da un trattore che stava manovrando all’interno della tenuta di famiglia. Il mezzo da lavoro si è improvvisamente ribaltato, non lasciando scampo al ragazzo. Altra vittima a Città della Pieve (Perugia), dove un operaio al lavoro sulla linea ferroviaria è stato travolto da un treno in transito. Stava sistemando delle canaline a lato dei binari, ma il macchinista non si è probabilmente accorto della sua presenza e viceversa. A Lecce, infine, ha perso la vita un pensionato di 72 anni, al lavoro in un cantiere per necessità economiche. È precipitato da un’altezza di circa 5 metri, mentre installava un montacarichi insieme ad altri colleghi.

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