Covid

Novavax, ultimo tra i vaccini arrivati, potrebbe essere impiegato come booster eterologo

Il vaccino prodotto da  Novavax contro il Covid che poi è l’ultimo tra quelli approvati dall’Agenzia Italiana del Farmaco e il primo a base di proteine, è stato inserito in due studi che ne dovranno valutare l’impiego come booster eterologo, cioè come dose da somministrare dopo un ciclo primario effettuato con altri vaccini contro il Sars Cov – 2. Lo ha annunciato, attraverso una apposita nota, la società di biotecnologie americana che ha sviluppato il vaccino proteico “NVX-CoV2373” (Nuvaxovid), sottolineando come i due trial analizzeranno la sicurezza, l’immunogenicità e la reattogenicità del vaccino come richiamo dopo l’inoculazione di vaccini Covid 19 differenti. “Nuovi studi sulla dose booster sono importanti per supportare la scelta del vaccino destinato a cittadini, operatori sanitari e alle autorità sanitarie pubbliche”, ha riferito Filip Dubovsky, Chief Medical Officer di Novavax. “Il nostro vaccino anti-Covid è già stato raccomandato da più enti politici nazionali sia per la vaccinazione primaria sia per quella di richiamo negli individui di età pari o superiore a 18 anni. Non vediamo l’ora di aggiungere queste nuove evidenze per supportare l’uso ampliato del nostro vaccino proteico”, ha detto ancora, commentando gli studi in questione. Sempre secondo Novavax, il primo degli studi che analizzeranno il ruolo del vaccino Nuvaxovid in qualità di booster eterologo è un trial di fase 1/2 condotto dagli esperti del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) americano. Nell’ambito dello studio verranno arruolati circa 1.130 pazienti sani, di età pari o superiore a 18 anni, a circa 180 dei quali verrà somministrato il vaccino proteico in qualità di richiamo eterologo. I partecipanti saranno monitorati per 12 mesi, dopo un ciclo primario eseguito con uno dei tre vaccini autorizzati dall’Agenzia americana del farmaco (Fda), ovvero quelli di Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. I primi risultati sono attesi entro la fine dell’anno e i risultati completi sono previsti, invece, nel 2023. Il secondo studio, infine, è rappresentato da un trial di fase 3 condotto negli Emirati Arabi Uniti, su una platea di pazienti over 18 immunizzati con il vaccino anti-Covidinattivato dell’azienda cinese Sinopharm. Lo studio sta arruolando circa 1.000 partecipanti in due centri ad Abu Dhabi: i partecipanti saranno monitorati per 6 mesi e i risultati completi sono attesi nel quarto trimestre del 2022.

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