Roma Capitale

Occupato dai lavoratori dello spettacolo il Globe Theatre di Roma

Stamattina un gruppo di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura ha occupato il Globe Theatre di Roma. Una azione di protesta, dopo più di un anno dal blocco degli spettacoli dal vivo, per chiedere una riforma strutturale del settore.  “Non siamo qui per chiedere la riapertura dei teatri: troppi spazi piccoli e medi non riuscirebbero a riaprire in queste condizioni”, hanno spiegato gli organizzatori, troppi nel settore “continuerebbero a rimanere a casa senza reddito. La falsa ripartenza della scorsa estate ce lo ha dimostrato.”  L’orizzonte della protesta è più ampio e guarda al futuro. “Non vogliamo una riapertura senza sicurezza, che ci faccia ripiombare in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie. Riapriamo questo spazio a tutte le precarie, a tutti gli sfruttati, per riappropriarci di un tempo di confronto e autoformazione”, ha sottolineato la rete composta da collettivi di lavoratrici e lavoratori di spettacolo e cultura che ha occupato il teatro ideato da Gigi Proietti rispettando le disposizioni sanitarie e sottoponendo a tampone tutti i partecipanti. 

Chiedono di rimettere al centro la sicurezza fisica e contrattuale di chi lavora nella cultura, di rivedere fra le altre cose il contratto nazionale, il sistema previdenziale, il riconoscimento giuridico delle categorie, la stabilizzazione dei precari, il sistema di accesso ai fondi pubblici. Una rivoluzione del settore per cui invitano il ministro della Cultura Dario Franceschini a convocare il prima possibile un tavolo interminesteriale con il ministero della Cultura, dell’Economia e del Lavoro che coinvolga anche i movimenti di lavoratrici e lavoratori.  Nei prossimi giorni nel teatro verranno organizzati tavoli tematici, assemblee, dibattiti e momenti di approfondimento a cui sarà possibile partecipare sia in presenza che online.

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