Politica

Omotransfobia, sei mesi dopo la ‘tagliola’ il Pd ci riprova e presenta il ddl Zan in Senato

Il Partito Democratico ci riprova e sei mesi dopo il tentativo fallito in Senato ripresenta, sempre a Palazzo Madama, il tanto discusso ddl Zan. Allora, il 27 ottobre, furono 154 i senatori a favore della ‘tagliola’ che affossò il decreto, già approvato dalla Camera. Ne seguì un applauso dell’Aula dopo la votazione a scrutinio segreto. Scene di giubilo che il PD contestò immediatamente. “Sei mesi fa la legge è stata fermata in Senato ma non si è fermato il Paese e non ci siamo fermati noi – ricorda in conferenza stampa la capogruppo dem Simona Malpezzi – quindi questa legge la ripresentiamo”. Dello stesso avviso la responsabile diritti del Pd Monica Cirinnà. “Ripartiamo con l’iter del testo Zan -spiega – perché riteniamo che i diritti sono un tema fondativo del Pd.Ripresentiamo la legge così come è stata approvata dalla Camera”. Fiducioso il ‘padre’ della legge, il deputato Alessandro Zan. “Siamo l’unico Paese europeo insieme ad Ungheria e Polonia senza una legge contro i crimini d’odio, l’Italia non può diventare come l’Ungheria Orban – conclude – ma spiccare tra i grandi Paesi europei che tutelano la dignità e la libertà delle persone”.  “Per noi essere di nuovo in parlamento su questo tema vuol dire essere aperti ad una discussione per arrivare ad una soluzione positiva. Lo riteniamo possibile, è anche doveroso da raggiungere entro la fine della legislatura. Sarebbe una sconfitta del Paese se non ci riuscissimo entro la fine di questa legislatura”. Così il segretario PD Enrico Letta, in conferenza stampa al Senato presenta le iniziative parlamentari PD in materia di omotransfobia, abilismo e contrasto ai crimini d’odio.  “Non mettiamo ultimatum. Non ci muoviamo in una logica di ultimatum e di sfide ma di offerta a questo Senato che ha la grande occasione di recuperare il rapporto con una parte molto importante del Paese”, spiega il segretario PD.  “È un momento importante per il PD, la memoria va a quanto avvenne sei mesi fa. Fu una pagina veramente brutta della storia di questo parlamento”, dichiara Letta, ricordando l’applauso dell’Aula di Palazzo Madama dopo il voto che affossò il ddl Zan. “Quell’applauso di scherno e liberatorio – sottolinea Letta – si è ritorto contro tutti coloro che con quell’atteggiamento umiliante hanno voluto esprimere un’idea che è l’opposto rispetto a ciò di cui c’è bisogno”.  “Preoccupati di spaccare la maggioranza” nel ripresentare il testo Zan? “È un provvedimento che va oltre le logiche della maggioranza. Ora c’è la possibilità di recuperare la ferita che il Senato ha inferto al Paese”.  “In questo momento, come mai, c’è bisogno di unità attorno al governo. È una fase in cui il governo sta cercando di prendere grandi responsabilità a livello europeo e internazionale. Credo che ieri Draghi abbia detto cose giuste a Strasburgo. Ora dobbiamo fare dell’Italia il Paese che spinge di più sulla pace che l’Europa intera e unita porta avanti. Per fare questo c’è bisogno di una maggioranza unita e coesa”. “Mi fido di quello che il governo sta discutendo – aggiunge – da parte nostra non c’e’ nessun problema a discutere in Parlamento e fuori”.

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