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Oslo passando per la via Appia. L’Appia antica in mostra in Norvegia

di Sara Valerio

L’Istituto Italiano di Cultura italiana a Oslo ha presentato in anteprima la splendida mostra fotografica “Appia Antica. In viaggio attraverso la storia” dedicata alla Regina Viarum, visitabile fino al 31 gennaio 2023. Esposte le fotografie del pluripremiato fotoreporter Andrea Frazzetta, scattate nel Parco dell’Appia Antica, nell’ambito del reportage di Nina Strochlic “Reviving the Road to Rome”per il National Geographic.

Le immagini raccontano un itinerario senza tempo che Nina Strochlic e Andrea Frazzetta hanno attraversato nel luglio 2021 percorrendo a piedi la via che da Roma porta a Brindisi, sulle tracce del viaggio di avanscoperta compiuto già nel 2015 dallo scrittore Paolo Rumiz. Si racconta di una bellezza senza tempo fatta di millenari monumenti immersi nella campagna romana, di pazienti attività di cura del patrimonio archeologico, di spontaneità, quotidianità e abituale convivenza tra i cittadini italiani e un glorioso passato storico.

La mostra è a cura dell’Istituto Italiano di Cultura a Oslo e del Parco Archeologico dell’Appia Antica(Ministero della Cultura) e la presentazione è stata inserita all’interno della VII edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, insieme ad una serie di incontri istituzionali a sostegno della candidatura di Roma ad Expo 2030.

Definita dal poeta Stazio “regina di tutte le vie”, l’Appia è la prima strada pubblica romana, un grandioso esempio di ingegneria stradale, utilizzata nel corso dei secoli non solo come via di conquista dalle milizie romane impegnate nelle espansioni verso il sud della penisola ma anche come fondamentale asse di comunicazione da commercianti e viaggiatori in transito verso la Grecia e l’Oriente.

Concepita a scopo militare da Appio Claudio nel 312 a.C., come rapido rettifilo per congiungere Roma con Capua, la via fu prolungata a più riprese fino a raggiungere Benevento, Taranto e infine il porto di Brindisi per una lunghezza totale di 365 miglia romane (un miglio = 1,48 chilometri). Un tracciato che nel 109 d.C. venne integrato da un percorso più lungo, ma più agevole, da Benevento fino a Brindisi: la cosiddetta variante Traianea.

Camminare oggi nel Parco dell’Appia antica, sulla caratteristica lastricatura in basolato, significa immergersi in un vero e proprio museo all’aperto, accompagnati dagli imponenti resti di ville residenziali, sepolcri, luoghi di culto e lacerti di acquedotti, in un’affascinante cornice ambientale caratterizzata da boschi, prati, terreni agricoli e di pascolo, sottratti all’espansionismo edilizio della capitale.

Un viaggio nella storia ricco di suggestioni materiali e immateriali, percorso nei secoli da viandanti, commercianti, pellegrini, artisti e letterati del Grand Tour, ma anche dalle truppe militari che la percorsero fino alla Seconda Guerra Mondiale con l’intento di invadere e conquistare la città eterna.

Il Parco attualmente si estende per circa 4.500 ettari, dal centro della città di Roma fino ai Castelli Romani, comprendendo il tratto iniziale dell’antica via, lungo circa 17 chilometri, ricchissimo di storia e connotato da un paesaggio unico al mondo, in cui archeologia e natura si fondono in un contesto di straordinaria bellezza.

L’integrale recupero del tracciato originario è oggi al centro di un’importante operazione di valorizzazione a cura del Ministero della Cultura che ha promosso l’iter di candidatura della via Appia antica, nel suo integrale percorso da Roma a Brindisi comprensivo anche della variante Traianea, per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Per sapere di più sul progetto “The Appian way” di Andrea Frazzetta: https://www.nationalgeographic.com/travel/article/reviving-europes-first-superhighway

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