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Palermo cerca di ricucire il suo rapporto con il porto. Progetto da 35 milioni

Ricucire il rapporto tra la città di Palermo e il suo porto, ricostruendo l’identità marittima del capoluogo siciliano e migliorando il grado di interazione tra l’ambito portuale e il sistema urbano circostante. Questo l’obiettivo dell’interfaccia porto-città a Palermo, progetto di ristrutturazione delle vie di accesso allo scalo del capoluogo siciliano del valore di 35 milioni di euro. Il progetto  presentato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, è stato realizzato da ‘Valle 3.0′, a seguito di un concorso di idee bandito dall’Autorita’ nel 2018.

Le nuove risorse investite serviranno a realizzare un nuovo link tra Palermo e il suo mare, con aree aperte alla cittadinanza, strutture per i crocieristi e spazi con destinazione socio-culturale. “Dal porto arriva un messaggio di rigenerazione urbana – dicono dall’Autorita’ – e un’architettura-filtro sara’ la nuova interfaccia“.

Il progetto esecutivo è stato finanziato con fondi Cef (Connecting europe facility), tra i più ricchi strumenti di finanziamento dell’Ue. Nato per migliorare la competitività industriale, creare crescita economica e lavoro, e migliorare l’accessibilità anche dei paesi periferici. “L’azione – ha affermato Monti nel corso del webinar di presentazione del progetto – riguarda la progettazione delle infrastrutture dedicate all’accesso stradale e alla movimentazione di autocarri e merci all’interno del terminal multimodale Ro-Ro, nuove aree di parcheggio per camion, nuovi marciapiedi, rinforzo del molo ma anche altre infrastrutture come aree verdi, cantieri di controllo e cancelli, coperture a sbalzo. Il progetto crea per la  un miglioramento dei tempi di attesa da e per il porto, del decoro urbano e della qualità della vita – ha aggiunto -, una riduzione dei tempi di attesa all’imbarco e allo sbarco e della congestione prodotta dalle attivita’ portuali e dalle interferenze con il traffico cittadino, e una riorganizzazione funzionale degli spazi”.nL’avvio dei lavori è previsto nell’ottobre del 2021, con una durata di 18 mesi. 

“L’Europa mette a disposizione per le infrastrutture e i trasporti una nuova ondata di risorse e la prima opportunità è data del Cef 2 già a giugno – ha evidenziato il coordinatore europeo del Corridoio ScanMed Pat Cox – Il fulcro del lavoro del corridoio è quello di riunire gli attori rilevanti dell’Ue, nazionali, regionali e locali, per sviluppare progetti e priorità che contribuiranno a raggiungere la creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti. 

Per il prossimo periodo finanziario dell’Ue 2021-2027 sarà fondamentale lavorare attraverso tutti i livelli di governo per stabilire progetti adeguati al fine di raggiungere l’obiettivo di completare la rete centrale Ten-T entro il 2030″. “In Sicilia – ha concluso il presidente della Regione Nello Musumeci – non si realizzano opere pubbliche degne di rilievo da diverse decine di anni. Le carenze infrastrutturali sono il frutto del grande ‘partito della rassegnazione’ che ha costretto la Sicilia a restare nella marginalità rispetto al continente europeo. Per riacquistare centralità, la nostra Isola deve diventare attrattiva e per essere attrattiva ha bisogno di infrastrutture strategiche. Il bacino euro-afro-asiatico torna ad essere luogo di aggregazione, ma la Sicilia è rimasta marginale in Europa e nel Mediterraneo”. 

AGC GreenCom 

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