Roma Capitale

Palombelli (Unindustria): “A Roma serve turismo di qualità, non di massa”

“Nei prossimi anni non soffriremo più di over tourism, quell’ eccesso di domanda, con il caratteristico modello del “mordi e fuggi”. E’ un’ occasione unica per creare un turismo di qualità”. Fausto Palombelli, a capo del settore Turismo di Unindustria, pensa a un «bollino di qualità» dei servizi e alla costituzione di una società pubblico-privata perla promozione all’estero.  Abbiamo davanti un tempo sospeso, inaudito, imprevisto, che potrebbe rappresentare, per la capitale e l’intera regione, un terreno fecondo da coltivare con cura per l’avvento di un nuovo turismo, sostenibile e di qualità. Con un progetto articolato, ma allo stesso tempo caratterizzato da proposte semplici e concrete, l’Unione industriali di Roma e Lazio, attraverso le parole del presidente della sezione Turismo Fausto Palombelli(dal 2013 in diversi ruoli di responsabilità in Adr) – intervistato dal Corriere della Sera – , lancia la sfida per riqualificare questo settore strategico per Roma.  «Nei prossimi anni – rileva Palombelli – non soffriremo più di over tourism, quel fenomeno di eccesso di domanda, con il suo caratteristico modello del “mordi e fuggi” che poco lascia al territorio come ricaduta economica. Quando il mercato dei viaggi ripartirà, i volumi non saranno gli stessi di prima. L’Associazione internazionale delle compagnie aeree (lata) ha stimato che, per recuperare il traffico pre-crisi, dovremmo attendere almeno fino al 2024. E se questo da una parte è un elemento drammatico per la crisi che stiamo già vivendo, dall’altra potrebbe rappresentare una straordinaria occasione per ripensare la città».  Qual e’ la sua idea?  «Secondo diversi studi, i turisti che per primi potranno permettersi di visitare Roma e i territori circostanti – sottolinea l’esponente di Unindustria – sceglieranno mete capaci di proporre un’esperienza – storica, artistica, enogastronomica o di benessere – privilegiando l’elemento della qualità come minimo comun denominatore. Fino ad oggi, purtroppo, Roma e il Lazio si rivolgono a questi segmenti con un’offerta turistica che non solo è disallineata rispetto agli standard richiesti, ma è anche scarsamente promossa all’estero. Per attrarre questi nuovi potenziali turisti, manca un “racconto” che parli di sostenibilità, sicurezza, decoro e si apra alla scoperta di un territorio ricco di tutto, ma “nascosto” da simboli iconici millenari».  Palombelli propone «ad esempio un “bollino” di qualità certificato da un ente terzo, che assicuri al turista uno standard adeguato di servizi come pulizia, sanificazione, sicurezza. Ma anche un wi-fi che funzioni bene, addetti degli alberghi che parlino inglese e un decoro urbano circostante che comprenda anche il verde adeguatamente tagliato e curato. Questo marchio dovrebbe poi essere supportato all’estero con campagne ad hoc. L’aeroporto di Fiumicino è stato rilanciato e certificato ottenendo, per il suo livello qualitativo, importanti riconoscimenti interazionali. Non è questione di romani, londinesi o milanesi. Se ci sono volontà e competenze, si può vincere anche la sfida sull’intera città».  Da dove partire?  Come Ad dell’aeroporto di Torino – risponde Palombelli al Corsera – ho vissuto l’esperienza delle Olimpiadi invernali del 2006 e ho visto come le istituzioni, gli amministratori pubblici, gli investitori privati e i cittadini sono riusciti insieme a “reinventarsi” una destinazione turistica, prima fuori dai circuiti internazionali. Unindustria è un’associazione trasversale che ha al suo interno soggetti diversi, da Trenitalia alle Terme, da Alitalia a Sport e Salute del Coni, fino alle fiere e agli alberghi. Credo che anche qui, su modello di quanto fatto con Yes Milano nel capoluogo lombardo, si dovrebbe creare una “Dmo” (Destination management organization), società mista pubblico-privato, con fondi dedicati, per la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono il prodotto di destinazione turistica».

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