Politica

Pensioni, il Governo cambia idea e pensa a quota 103

La replica di Landini (Cgil): “E’ il momento di fare una riforma vera, non solo qualche aggiustamento”.

“Il dibattito è ancora molto aperto. Il governo ha chiara la necessità di non passare direttamente da Quota 100 alla situazione Fornero. Da qui l’idea di Quota 102-104, forse 103”, spiega la sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra, a Radio Anch’io. Quella delle quote “è una prospettiva che ha dei limiti, perché si richiede un periodo contributivo molto lungo che favorisce gli uomini e perchè rappresenta comunque una soluzione transitoria, mentre sarebbe opportuno aprire alla flessibilità”. Ancora una volta durissima la reazione della Cgil con il suo segretario generale Landini: “E’ il momento di fare una riforma vera, non solo qualche aggiustamento per prendere tempo e lasciare le cose come stanno. Il nostro problema – spiega – non è solo quota 100 o quota 102, per noi serve riforma vera”. Inoltre il leader sindacale sottolinea che ci sono altri tre temi: giovani, donne e differenza tra i vari lavori. “Si continua a ragionare come se tutti i lavori fossero uguali – afferma – bisogna introdurre una logica di flessibilità in un sistema contributivo e riconoscere i lavori più gravosi”. “Altra questione – aggiunge – è quella dei giovani: un sistema solo contributivo rischia di mettere i giovani in un futuro senza una pensione adeguata” con i lavori precari che ci sono oggi. Infine, conclude, “il ‘problema’ donne: va riconosciuto il lavoro di cura” che svolgono.

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