Economia e Lavoro

Pensioni, ora spunta la riforma e la quota 102 con 38 anni di contributi e 64 di età

Il governo ha ormai definito quali saranno i macro-capitoli della legge di Bilancio, ma restano le difficoltà a quantificare le relative dotazioni finanziarie: numeri – si legge sul Messaggero – che vanno inseriti nel Documento programmatico di Bilancio atteso per la verità già venerdì scorso a Bruxelles. Tra questi spiccano il Reddito di cittadinanza e le pensioni. Per il sussidio di disoccupazione ci sarà un taglio dell’assegno in caso di rifiuto delle proposte di lavoro (a partire dalla seconda). Nel primo caso di tratta di sostituire la formula di Quota 100 che va a scadenza: ci saranno altre forme di flessibilità in uscita ma non generalizzate. Secondo le ipotesi allo studio servirebbero circa 3 miliardi per mettere in atto uno schema di graduale innalzamento dell’età di ritiro, introducendo una sorta di Quota 102. Il pensionamento a 64 anni con 38 di contributi. Una fase transitoria – prosegue il Messaggero – che durerebbe 2 anni. Da disinnescare in manovra c’è anche la mina della rivalutazione in linea con l’inflazione di 22,8 milioni di assegni pensionistici, voce che si preannuncia più cara dello scorso anno alla luce delle recenti fiammate dell’energia che spingono al rialzo l’indice sui prezzi al consumo. Per allineare al caro-vita servirebbero 4 miliardi di euro.

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