Si prova a smantellare la riforma Fornero sul percorso di flessibilità in uscita, pensioni complementari e precarietà giovanile. Cgil, Cisl e Uil aspettano la nuova convocazione del Governo
Il governo è pronto ad avviare un “cantiere” per discutere di riforma delle pensioni, purchè non sia messa “a repentaglio” la sostenibilità del sistema nel medio e nel lungo periodo e all’interno del contesto europeo. Questa la linea che terrà il Governo e che solo in parte viene condivisa dai Sindacati. Va detto che anche nell’incontro a Palazzo Chigi, i sindacati sono stati al tavolo insieme, ma all’uscita erano divisi, con Cgil e Uil da una parte e Cisl dall’altra, come a marcare una distanza segnata profondamente dallo sciopero generale del 16 dicembre. La trattativa comunque va avanti e il governo invierà il calendario delle convocazioni. Tre sono i temi sui quali si focalizzerà questo percorso: flessibilità in uscita, pensioni complementari e precarietà giovanile. Oggi “siamo di fronte a una dichiarazione ufficiale sulla disponibilità del Governo a fare una discussione sulla riforma della legge Fornero, cosa che non era mai avvenuta in questi anni”, dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini al termine dell’incontro. Tuttavia, aggiunge Landini, il metodo della trattativa sulla riforma previdenziale deve essere diverso da quello seguito dal governo per la riforma fiscale. “Il confronto deve introdurre un metodo diverso, non come per il fisco quando ci hanno ascoltato, hanno trovato una mediazione nella maggioranza e ci hanno comunicato la decisione”. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dà un “giudizio positivo” sull’incontro con il governo. “Si è deciso di aprire finalmente un cantiere per discutere della riforma della legge Fornero”, conclude, infine, il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Abbiamo concordato un metodo e un calendario di incontri”.
