Economia e Lavoro

Pensioni, spunta l’ipotesi di un bonus per chi sceglie di restare al lavoro

Il governo di Giorgia Meloni lavora a un nuovo piano per le pensioni. Si pensa a un meccanismo per incentivare la permanenza al lavoro degli over 63, con un sistema di sgravi contributivi a favore del lavoratore, così da indurlo ad andare in pensione più tardi. È questa l’ipotesi allo studio dell’esecutivo per la prossima legge di Bilancio, secondo quanto filtra dal Tesoro, come riporta il Corriere della Sera. E’ necessario intervenire entro e non oltre il 31 dicembre per evitare il ritorno in vigore della legge Fornero e dunque dei 67 anni per uscire dal percorso lavorativo. La soluzione allo studio del ministero dell’Economia dovrebbe prevedere un sistema di sgravi contributivi per spingere il lavoratore a rimandare il ritiro dopo i 63 anni. Almeno 5 dei 21 miliardi di euro in dote alla Legge di Bilancio dovrebbero essere destinati alle pensioni, in particolare per la proroga delle misure di flessibilità in scadenza come opzione donna, ape sociale, ma anche la “Quota 102” rilanciata da Matteo Salvini e accolta da Giorgia Meloni, il cui termine provocherebbe uno scaglione per il ritorno in vigore della legge Fornero. La misura prevede l’uscita dal lavoro a 64 anni con 38 di contributi, ma il vicepremier propone un’ulteriore flessibilità con la pensione a 61 anni e 41 di contributi, da finanziare sottraendo risorse al Reddito di cittadinanza. Da gennaio a settembre 2022, anche grazie all’introduzione di “Quota 102”, sono state più le pensioni di vecchiaia rispetto ai pensionamenti anticipati (207.789 contro 195.852) che avevano invece fatto segnare il primato lo scorso anno, trascinate da “Quota 100” che ha portato 294.728 persone a uscire dal mercato del lavoro prima del tempo (compresi i prepensionamenti) a fronte di 284.678 per il raggiungimento dei limiti d’età. Secondo i dati elaborati e diffusi dall’Inps nel suo monitoraggio periodico sulle pensioni, i trattamenti previdenziali erogati nei primi nove mesi di quest’anno sono stati in totale 596.640, con un importo medio mensile di 1.185 euro, inferiore rispetto ai 1.200 euro del 2021. L’anno scorso anno sono state complessivamente 883.876 le pensioni liquidate. Al 31 dicembre scorso risultavano attive 22.758.797 prestazioni nel sistema pensionistico italiano (+0,2% rispetto al 2020) per un ammontare complessivo annuo di 313.003 milioni di euro (+1,7% rispetto al 2020).

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