La guerra di Putin

Perché il Parlamento Europeo ha riconosciuto la Russia come sponsor del terrorismo

di Giuliano Longo

Il riconoscimento da parte del Parlamento europeo (Pe) della Russia come “Stato sponsor del terrorismo” non dovrebbe aver conseguenze legali , ma, mentre i bombardamenti russi stanno distruggendo le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, è sicuramente un altro passo verso una escalation preannunciata dal cancelliere tedesco Sholtz, qualche giorno fa.

La reazione diMosca va dall’insulto alla valutazione degli aspetti giuridici fra i quali il fatto  che l’UE non abbia una base giuridica per concedere tale status a paesi terzi. Tuttavia, Mosca non prende sul serio la decisione di Bruxelles. La bozza della risoluzione è apparsa sul sito web del Parlamento Europeo il 21 novembre lo stesso giorno in cui un documento simile è stato adottato all’unanimità dall’Assemblea parlamentare della NATO, accettando di fatto la richiesta .del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che si è rivolto a Washington e Bruxelles chiedendo di conferire alla Russia un tale status.

La Camera dei rappresentanti e il Senato degli Stati Uniti hanno approvato risoluzioni che invitano il Segretario di Stato Anthony Blinken ad aggiungere la Russia all’elenco, ma finora ciò non è accaduto.

Il Dipartimento di Stato americano attualmente riconosce quattro paesi come “stati sponsor del terrorismo”: Siria (dal 1979), Iran (dal 1984), Corea del Nord (dal 2017) e Cuba (riconosciuta dal 1982 al 2015 e 2021). In precedenza vi apparivano anche Iraq, Sudan e Libia.

Secondo la legge statunitense, l’inclusione di paesi nell’elenco degli “sponsor del terrorismo” comporta severe sanzioni economiche e politiche come il blocco a Cuba che dura da 60 anni. Bruxelles al momento  dispone solo di una definizione quadro di terrorismo e di un elenco di organizzazioni terroristiche . In ogni caso, questa risoluzione non dovrebbe avere conseguenze legali per la Russia (al momento).

Qualche commentatore tuttavia  non esclude che la risoluzione del PE europeo utilizzata per cercare di privare la Russia del suo voto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sebbene la procedura per privazione di questo diritto non sia prevista dai documenti dell’organizzazione.

Il 14 novembre, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione secondo la quale la Russia deve risarcire l’Ucraina. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti e l’UE non sono riusciti a trovare un modo per confiscare e quindi trasferire i beni russi congelati a Kiev .

È possibile che solo il riconoscimento della Federazione Russa come “sponsor del terrorismo” possa liberarli da ritardi legislativi in questo settore. E questo ci pare davvero il nocciolo del problema perché dietro decisioni politiche c’è sempre il risvolto economico e talora, a livello globale, speculativo. A seguito delle sanzioni occidentali, circa 300 miliardi di dollari di riserve in oro e valuta estera della Russia sono stati congelati. Separatamente, i paesi occidentali hanno congelato la proprietà e i fondi degli uomini d’affari russi. Secondo gli ultimi dati, l’UE ha bloccato asset per circa 68 miliardi di euro, di questi, secondo le stime della Commissione europea, circa 33,8 miliardi di euro sono riserve nazionali della Russia, anche se l’importo esatto non è noto.

Il testo della risoluzione del PE presta particolare attenzione a questo problema. Rileva che finora nessun pacchetto di sanzioni dell’UE ha messo in discussione la sovranità della Federazione russa. Tuttavia, tra parentesi, si indica che Bruxelles sta studiando la possibilità di confiscare i beni russi con la possibilità di emanare una direttiva anche nei prossimi giorni.

Ma c’è un problema perché  i beni russi nell’UE sono stati congelati dai singoli paesi dell’Unione e quindi le relative decisioni possono essere prese solo a livello nazionale . Ciò presuppone un embargo totale se uno stato è riconosciuto come “sponsor del terrorismo”, accogliendo finalmente le invocazioni di Zelensky, dei polacchi e dei baltici (che economicamente valgono poco anche se membri della UE) creando uno tsunami economico globale dalle conseguenze imprevedibili.

Ma quel che è peggio solleciterebbe misure di ritorsione verso i Paesi occidentali. Pensate solo se tutti i beni e i capitali capitali italiani presenti in russia venissero nazionalizzati, nell’illusione che questa scelta  non induca la Russia a miti consigli , allora si che prevarrebbe la carta militare con la Nato direttamente in campo. Inoltre le prospettive che la Federazione Russa si trasformi nell’Isola della Libertà a causa della risoluzione del Parlamento europeo sono molto remote, vedasi il caso di cuba che nonostante risoluzioni UE e ONU contro il blocco americano mai applicate,  sopravvive, stentatamente, ma sopravvive.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 13.48

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