Politica

Prima apertura del Segretario della Cgil Landini al salario minimo: “Si può fare ma…”

Prima timida apertura del segretario della Cgil Landini al salario minimo. Quella che è una vera e propria notizia è stata data dal quotidiano La Stampa, che spiega come il segretario della Cgil metta dei paletti per avere “un contenuto più articolato, vuole capire bene i confini, ma la sostanza è che si è rotto un tabù antico. Per i sindacati questa è stata, ed in parte lo è ancora, una linea rossa da non attraversare, il motivo è semplice: un limite agli stipendi può mettere a rischio la contrattazione e questo, per le organizzazioni, va scongiurato in ogni modo”. “Sul palco del teatro Duse è nato un asse di sinistra di fatto, Enrico Letta chiedeva l’apertura del dibattito, «in chiave europea», Giuseppe Conte indicava il salario minimo come una priorità del “patto” proposto da Mario Draghi alle parti sociali all’assemblea della Confindustria, la vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein lo rilanciava e il segretario generale Maurizio Landini, da padrone di casa, non ha liquidato l’argomento, anzi, inquadrandolo in una strategia più ampia commentava soddisfatto: «È un bene che le forze politiche progressiste recuperino la capacità di rappresentanza del mondo del lavoro», dice. E a chi richiama l’accordo del 1993 Landini ricorda che «allora servì per moderare i salari. Oggi abbiamo il problema opposto»”.

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