Politica

Processo civile, Modena: “Riforma Giustizia recupera forme nuove sperimentate durante pandemia”

Con la pandemia, causata dal Covid, “nel civile si sono sperimentate una serie di forme nuove, diverse: le udienze a trattazione scritta, alcune udienze da remoto, il giuramento del CTU senza la necessità di venire in udienza, con conseguente perdita di tempo. Questo patrimonio, sul quale c’è stato un giudizio positivo unanime, viene recuperato”. Lo dichiara la senatrice di Forza Italia, componente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Fiammetta Modena nel suo intervento in Aula al Senato. Grazie a questa riforma della Giustizia, “si sono superati, a mio avviso, due preconcetti. Il primo è che la causa della lunghezza dei processi è che ci sono troppi avvocati. Dalla commissione Luiso è uscita con chiarezza un’indicazione e cioè che il collo di bottiglia è quello della decisione: non ci sono abbastanza giudici per riuscire a decidere; la fase della decisione diventa il collo di bottiglia – questo è quanto testualmente scritto nei testi della commissione – che deve essere superato. Questa riforma – aggiunge -, a differenza di molte altre – quasi tutte le altre della giustizia – non è a costo zero, e i soldi non vengono dal recovery fund, come qualcuno, magari, potrebbe pensare; servono per arrivare agli obiettivi, ma su questa riforma il Ministero ha stanziato le risorse, tant’è che, secondo me, uno dei motivi per cui i meccanismi della Commissione bilancio sono poco chiari ai membri della Commissione giustizia è perché noi facciamo sempre riforme a costo zero, quindi di bilancio non ci occupiamo mai. In realtà, in questo caso i soldi ci sono, e ce ne sono anche parecchi, tra la mediazione e i fondi per il tribunale della famiglia e tutto il resto”, conclude la parlamentare azzurra.

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