Esteri

Prodi contro Putin: “Il suo un atto di guerra”

In una conversazione con Il Foglio l’ex presidente della Commissione Ue ed ex premier, Romano Prodi, esprime grande preoccupazione per il precipitare della situazione in Europa. “Il discorso fatto lunedì da Putin era un discorso arrogante, triste, pericoloso – dice Prodi- E’ un discorso che ci fa rimpiangere la stagione della Guerra fredda, durante la quale l’angoscia della tragedia infinita non permetteva alle piccole tangibili tragedie di manifestarsi con la forza d’urto che stiamo vedendo in queste ore. Putin ha ripescato il leninismo, la Grande Russia, e ha usato la retorica della nostalgia per spingere se stesso verso il limite più estremo a cui può arrivare senza dover sparare un solo colpo. Ha fatto un atto di guerra, ma non ha fatto ancora la guerra, e sta giocando una partita da pokerista”.  Per Prodi l’Europa arriva a questo drammatico appuntamento solo formalmente unita. “Siamo divisi militarmente, siamo divisi politicamente, abbiamo di fronte a noi solo un’unità economica e di conseguenza quando succedono grandi incidenti non si riesce a fare molto – sottlinea Prodi-. Il coltello dalla parte del manico oggi ce l’ha Putin. Le reazioni dell’Europa, non per cattiveria, non per mancanza di volontà, ma non potranno mai essere sufficienti, se parametrate a quello che sta facendo la Russia. E sfortunatamente, se di fronte ai grandi problemi del mondo non si è uniti, allineati cioè anche nella difesa degli interessi strategici, le democrazie liberali rischiano di fare un passo indietro e rischiano di osservare in modo passivo i passi in avanti delle democrazie illiberali”. L’ex presidente della Commissione Ue osserva: “Penso a cosa potrebbe significare per le democrazie liberali l’avvicinamento progressivo tra due paesi come la Russia e la Cina. Quando, ai miei tempi, lavorai all’allargamento dell’Unione europea, da presidente della Commissione, Putin mi disse che per lui l’avvicinamento dell’Ucraina all’Unione europea, dal punto di vista economico, non era un problema. La sua ossessione era la Nato. Lo ripeteva sempre”.

aggiornamento crisi Russia-Ucraina ore 11.26

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