Imprese e Sindacato

Protesta a Linate dei lavoratori del trasporto aereo contro le chiusure di alcune slot dello scalo milanese

Protesta dei lavoratori del trasporto aereo, che oggi si sono riuniti (erano circa qualche centinaio di persone) sotto Palazzo Lombardia con l’obiettivo di “coinvolgere le istituzioni lombarde” e di riflesso il governo, al fine di “evitare le decisioni dell’Unione Europea”, che comporterebbero “la chiusura di alcuni slot dello scalo aeroportuale di Linate”.

Uno stop che avrebbe, come denunciano le sigle coinvolte nel presidio (Uil Trasporti, Rsa Alitalia Milano), “ripercussioni importantissime” con “enormi risvolti sull’occupazione e sulla desertificazione industriale” in tutto il Nord d’Italia. Dal Pirellone la risposta non si e’ fatta attendere, con una delegazione di sindacalisti ricevuti a Palazzo con la promessa “di farsi portavoce con Palazzo Chigi”.

“La crisi delle compagnie aeree- dice il segretario generale Uil Trasporti Lombardia Antonio Albrizio– rischia di deprezzare l’intero settore. E’ necessario che ci siano delle azioni di rilancio e che il governo faccia scelte coraggiose anche nei confronti dell’Ue. Non e’ possibile che vengano trattate in modo diverso compagnie europee di un Paese rispetto a un altro”. 

Gli fa eco anche un altro rappresentante di Uil Trasporti, Mirko Aliberti, che sottolinea l’importanza “di riuscire a coinvolgere le istituzioni, non solo sui temi industriali e occupazionali, ma anche in termini strategici di connettività e servizio all’utenza”.  Con la speranza, inoltre, di ricevere l’interesse “anche del Comune di Milano, visto che in questo momento Palazzo Marino sembra assente”. 

Ancora più duro Jacopo Macrì (Rsa Alitalia Milano): “Sara’ devastante per il capoluogo lombardo- afferma- se cederemo alle richieste europee di smantellamento o svendita della connettivita’ della citta’. Si rischia una perdita di valore”. Per Macri’, “se alla Lombardia servono solo turisti low cost (con evidente riferimento all’aeroporto di Bergamo ndr) allora noi alziamo le mani”, ma se invece si punta su una connettività di qualità per quello che è “il centro industriale e finanziario del Paese”, allora occorre “una riflessione seria che coinvolga le istituzioni locali prima che sia troppo tardi”.

Alle richieste però, come sottolinea il capogruppo di Fdi al Pirellone Franco Lucente, “deve rispondere il governo”, anche se la Regione “si puo’ occupare della questione in conferenza Stato-Regioni”. Insomma, secondo Lucente “l’esecutivo deve al più presto ascoltare le istanze di questi lavoratori e, nel caso di Air Italy, deve fare chiarezza tra l’azienda e suoi dipendenti per capire le motivazioni della chiusura di fronte a offerte che arrivano anche dall’estero”.

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