Covid

Ripartenza dei contagi, torna a farsi largo l’ipotesi della quarta dose di vaccino

Valutare la possibilità di allargare la platea per la somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid, coinvolgendo anche i soggetti più anziani. Questo il tema che sarà al centro, secondo quanto appreso da Adnkronos Salute, di una prima riunione che coinvolgerà gli esperti della Commissione Tecnico Scientifica (Cts) e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che si svolgerà questo giovedì. L’Agenzia europea del Farmaco (Ema) ha sottolineato come non esistano ancora prove sufficienti che serva una quarta dose di vaccino per tutti. Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, nel corso di una recente conferenza stampa, ha ribadito che “da un punto di vista regolatorio non ci sono ancora evidenze sufficienti, né dai trial clinici né dai dati del mondo reale, a sostegno di una raccomandazione sulla necessità di un Secondo richiamo nella popolazione generale”. Secondo l’esperto dell’Ema, invece, l’utilizzo mirato in popolazioni anziane selezionate “è stato preso in considerazione da alcuni Stati membri sulla base di alcuni risultati preliminari di efficacia nel mondo reale”, tra cui quelli provenienti “da Israele”.  È ancora prematuro parlare di quinta ondata, ma in Italia – specialmente in alcune aree del Paese – si registra una risalita dei casi Covid. A riportarlo è la Fondazione Gimbe, mentre Marco Cavaleri – capo della task force Ema sui vaccini – ne evidenzia la possibile causa: “Un aumento della circolazione della sub variante BA.2 di Omicron”, ovvero la cosiddetta Omicron 2. La sottovariante Omicron 2 è “il 30% più contagiosa di Omicron, si avvicina al morbillo e alla varicella ma chi ha la tripla dose è protetto dalle forme gravi. Purtroppo chi ha avuto il Covid con l’ondata Omicron di dicembre oggi può reinfettarsi, parliamo di una quota di un 10%”, dice a Un Giorno da Pecora il direttore dell’IRCSS Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. Ma sull’ipotesi che quella attuale si possa considerare come una nuova ondata pandemica, Pregliasco spiega che si tratta “dell’ondata di un virus più tranquillo, diciamo che più che una quinta ondata è un rialzo della quarta”.Anche secondo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova, Omicron 2 è “contagiosissima”: si tratta di “un virus che ha un indice di contagio R0 di 12″ e che portare questo valore a 10” con misure e restrizioni “non cambia nulla”. “Se siamo di fronte a una nuova ondata è una questione di definizioni, e poco importa”, sottolinea ancora Crisanti parlando ad Adnkronos. “Credo che anche i ricoveri aumenteranno nei prossimi giorni”. Omicron 2 sta crescendo velocemente in Italia e nel mondo, “non lascia scelta: bisogna proteggere i fragili, non c’è nient’altro da fare. Non si può fare nulla con questi livelli di trasmissione, non funziona nessuna misura parziale. Quindi proseguiamo con le riaperture. Fermarle non serve contro un virus che ha un indice di contagio così alto”. “L’aumento dei casi andrà avanti. E se allentiamo troppo corriamo il rischio di un’ondata importante tra giugno e luglio. A provocarla sarà Omicron 2”, dice a Repubblica Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, secondo cui serve una maggiore gradualità nella riduzione delle misure restrittive. Questa risalita è “non del tutto inattesa”, afferma Ricciardi. “Le vaccinazioni si sono fermate, l’attenzione della gente è calata, c’è stata una tendenza al liberi tutti”. E poi la vaccinazione dei bambini “non è andata bene”, con una copertura ferma “sotto il 40%”. Però “possiamo ancora invertire la rotta”, dice Ricciardi, al chiuso “le mascherine devono restare, così come anche il certificato verde”, perché “il contagio si trasmette soprattutto in questi ambienti”.

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