Roma Capitale

Roma Capitale, dalla Giunta Gualtieri disco verde al primo regolamento dell’amministrazione condivisa dei beni comuni

Rafforzare la collaborazione tra amministrazione e cittadinanza attiva e stimolare il protagonismo dei territori per migliorare la fruizione individuale e collettiva dei beni comuni. Con questi obiettivi generali la Giunta Capitolina ha approvato oggi il primo Regolamento dell’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni di Roma Capitale, frutto di un lungo lavoro di confronto con il mondo associativo, i Municipi e la cittadinanza.

Tra i principali elementi di novità del regolamento: l’attivazione di patti di collaborazione, rivolti tanto alla cura, rigenerazione e valorizzazione dei beni comuni materiali, quanto alla promozione di quelli immateriali; il principio base della condivisione di risorse e responsabilità tra tutti i sottoscrittori dei patti; il supporto alle esperienze che l’Amministrazione sta portando avanti in vari settori, tra cui l’ambiente e il verde urbano, la scuola, con l’approccio della “comunità educante” – con le aperture in orario extra-didattico e i programmi per educazione e formazione – e la cultura, con la progettazione dei nuovi poli civici e culturali e i musei diffusi.

Inoltre, altri punti qualificanti del Regolamento sono il rafforzamento delle reti sociali e di mutuo aiuto già attive sul territorio; l’impulso a progettazione e realizzazione di impianti ecocompatibili da installare negli edifici pubblici per produrre energia pulita da ridistribuire all’interno delle comunità aderenti; la connessione con il mondo del Servizio Civile attraverso facilitatori della partecipazione nel ruolo di promotori civici sui territori; l’istituzione di un Forum dei Cittadini attivi al fine di favorire il confronto diretto e lo scambio di buone pratiche tra portatori di interesse e istituzioni, oltre alla consultazione periodica degli appartenenti alla comunità cittadina per il monitoraggio dell’efficacia delle azioni attuate.

A seguito dell’ok in Giunta, il testo verrà ora immediatamente avviato al successivo iter istituzionale per il parere dei Municipi, l’esame delle Commissioni consiliari e, infine, sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Capitolina.

Roma si dota per la prima volta di un Regolamento sui Beni Comuni che rappresenta un tassello fondamentale del nostro impegno per favorire sempre più la cura partecipata della città, per gli spazi pubblici come giardini, strade, piazze e per la valorizzazione di beni e attività immateriali legate alla cultura, alla memoria storica, alla creatività e all’inclusione. Il testo che ha ricevuto oggi il primo via libera dalla Giunta era atteso da anni ed è il frutto di un confronto proficuo con le realtà associative e le reti cittadine. La sua approvazione definitiva, al termine dei prossimi passaggi istituzionali, renderà molto più forti i legami di comunità nella nostra città, all’insegna dei diritti delle persone e della rigenerazione condivisa del territorio”, afferma il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Quella in corso di realizzazione è una vera e propria rivoluzione della partecipazione civica. Roma è il nostro bene comune per eccellenza e attraverso questo Regolamento finalmente discipliniamo il perimetro e le modalità di quel vastissimo insieme di attività realizzate volontariamente a tutela e cura dei beni comuni, rinsaldando l’idea base del patto come strumento proficuo di collaborazione tra le istituzioni e le cittadine e i cittadini singoli e associati. Come testo di partenza si è scelto quello proposto dalla Coalizione per i Beni Comuni nel 2018, poi bocciato in aula nella scorsa Consiliatura, rivisto e arricchito attraverso un percorso partecipativo durato circa 8 mesi che ha coinvolto i rappresentanti dei Municipi e di oltre 120 tra comitati e associazioni. Il Regolamento che compie oggi il suo passo iniziale contiene tratti originali rispetto alle esperienze di altre città, come quelli sulle comunità energetiche e quelle educanti e sulle reti di mutuo aiuto. Perché la città dei 15 minuti è anche e soprattutto una città della partecipazione in cui valorizzare l’identità di luogo e mettere a sistema le energie vitali che la animano”, commenta Andrea Catarci, assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti.

 

 

 

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