Roma Capitale

Roma. Desideri: “Intorno ai cantieri delle nuove stazioni della Metro C il degrado aumenta ma il sindaco Gualtieri, novello Virgilio, non se ne cura, guarda e passa”

Il cantiere della nuova stazione di Porta Metronia, nota in precedenza come Amba Aradam/Ipponio, è una fermata in costruzione dal lontano aprile del 2013, della linea C della metropolitana di Roma, la quale sorgerà tra piazzale Ipponio e via dell’Amba Aradam, servendo il quartiere Appio-Latino e il rione Celio. L’apertura di questa nuova struttura – secondo i recenti aggiornamenti – è prevista per il mese ottobre 2024, guarda caso  a ridosso dell’evento Giubilare, ed è facile immaginare che per quell’epoca, il “novello Virgilio de nojantri”, il Sindaco Gualtieri, lascerà per un attimo la sua amata chitarra, indossando per qualche ora la fascia tricolore, e davanti al microfono dell’occasione,  ci racconterà meraviglie e visibile della sua gestione. Probabilmente a quell’epoca, se i tempi saranno rispettati – ed i dubbi a riguardo sono molti –  ci saranno dei cittadini e molti operatori dei media che celebreranno l’evento, dimenticando i disagi e le sofferenze che da anni il cantiere – nella più totale indifferenza delle istituzioni – ha originato in questo quadrante di Roma, degradando in maniera significativa quello che era uno dei quartieri più caratteristici di Roma. Un degrado di cui il Sindaco Marino prima, la sindaca Raggi dopo, ed infine l’attuale primo cittadino Gualtieri, tutti emuli del noto poeta che accompagna Dante Alighieri nel viaggio all’inferno nella Divina Commedia, non si sono assolutamente curati dei cittadini ivi residenti , lasciandoli vivere – in particolare coloro che abitano nei fabbricati che circondano il cantiere – tra polveri e disagi che da circa dieci anni ne avviluppano la quotidianità. Senza considerare che ormai per percorrere via Gallia, nelle ore di punta, si deve affrontare una coda, nei due sensi di marcia, che ricorda quelle ai caselli autostradali all’esodo estivo, di cui l’Istituto Luce potrebbe facilmente fornircene memoria; non di rado – infatti – gli automobilisti che transitano in questa strada, nei due sensi di marcia, nel raggiungere piazza Tuscolo o largo Metronio, dopo aver superato i relativi semafori – nei pressi dei quali vedere un vigile che aiuta a far defluire il traffico è come il miracolo di S. Gennaro –  si lasciano andare a forme di giubilo e felicità simili a quelli che caratterizzano i festeggiamenti della vittoria ai mondiali ( per tutti noi italiani purtroppo un lontano ricordo).  Per non parlare poi del proliferare di carcasse di auto e motorini, disseminati in tutta l’area che circonda il cantiere, di cui la Polizia Municipale di Roma, purtroppo, sembra non accorgersi e che non sono rimossi da anni. Alcuni di questi “monumenti moderni del degrado”, in alcuni casi, iniziano a presentare al proprio interno anche semplici forme di vita come: arbusti, piante, insetti, animali ed anche qualcos’altro tipico di questi fenomeni di abbandono. Non è neanche il caso di fare cenno alla difficoltà di reperire spazi di parcheggio nel quartiere, alcuni cittadini residenti quando riescono a parcheggiare la propria auto, in particolare la sera tornando dal lavoro, avvertono un senso di gioia simile a quello che si provava una volta quando facevi “tredici” alla schedina del totocalcio.  Questo è soltanto un esempio di cosa accade a Roma, dei ritardi che si stanno accumulando, del degrado che sta sempre più avviluppando la città, dal centro alle periferie, di servizi che non funzionano, delle istituzioni che sono sempre più lontane dai cittadini e dai loro bisogni primari; ma per Gualtieri oggi, come per la Raggi e Marino prima, sembra che il motto della loro sindacatura sia stato ed è : ”…non ti curar di loro (i cittadini) ma guarda e passa…”

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