Covid

Rt in risalita (1.16) l’epidemia non si arresta ma si estende

L’Rt in Italia sale a 1.16, “l’epidemia” di coronavirus “è in espansione”. E’ il quadro delineato dal report del monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute mentre il governo vara il nuovo decreto che stabilisce la zona rossa per tutto il Paese a Pasqua, dal 3 al 5 aprile. Nel report, relativo al periodo 17 febbraio-2 marzo, si evidenzia che “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (con un intervallo tra 1,02-1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra 1 in tutto il range”. E secondo i tecnici “un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento”. Sale il tasso di occupazione in terapia intensiva, ma anche quello dei ricoverati. “Nella settimana dall’1 al 7 marzo si continua a osservare un’importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza” dei casi di Covid-19 “a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 per 100mila abitanti (1-7 marzo), verso 194,87 per 100mila abitanti (22-28 febbraio)”, viene spiegato ancora.

Terapie intensive sopra soglia critica, al 31%

“Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica: 31% verso 26% della scorsa settimana. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (2 marzo 2021) a 2.756 (9 marzo)”, risulta ancora dal monitoraggio. “Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali – si precisa – con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive”.

In aumento anche ricoveri non in terapia intensiva

Anche “il numero di persone ricoverate in aree mediche è in aumento, passando da 19.570 (al 2 marzo) a 22.393 (al 9 marzo)”. “Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali – si precisa – con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive”.

Aumentano i casi sintomatici

Inoltre “si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (28,8%). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente)”. Infine, “il 20,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico”, conclude il report.

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