Economia e Lavoro

Salta la vendita di Iveco ai cinesi di Faw Jiefang. Giorgetti tira un sospiro di sollievo

Salta la vendita di Iveco a Faw Jiefang, ne dà notizia . il Corriere della Sera spiegando che Cnh Industrial, la controllante che fa parte del gruppo Exor, non ha ritenuto l’offerta dei cinesi adeguata dal punto di vista economico rigettando una  proposta di 3,5 miliardi di euro superando di poco la prima offerta di 3 miliardi, avanzata l’anno scorso. Cnh Industrial non cederà Iveco alla Faw. L’azienda, in una nota, ha confermato di avere terminato le discussioni con l’azienda cinese relative al business On-Highway dell’azienda e sottolinea di credere “sussistano significative opportunità per sviluppare il proprio business On-Highway come fattore di accelerazione nell’attuazione di soluzioni e infrastrutture per trasporti sempre più sostenibili, in linea con le ambizioni del Green Deal dell’Unione Europea”. Soddisfatti i sindacati e il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti: “Il governo italiano ha seguito con attenzione e attiva discrezione tutta la vicenda perché ritiene la produzione di mezzi pesanti su gomma di interesse strategico nazionale – dice -. Il Mise, a questo punto, è pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia”.

Dopo le indiscrezioni dell’agenzia Bloomberg, ieri dunque è arrivata la conferma dal gruppo italo-statunitense che produce mezzi pesanti, per l’agricoltura e le costruzioni controllato da Exor, la holding della famiglia Agnelli proprietaria anche di Gedi.

In una nota ufficiale, il gruppo sottolinea le «significative opportunità per lo sviluppo del business On-Highway, derivanti da infrastrutture e soluzioni di trasporto più sostenibili e allineate con gli obiettivi del Green Deal europeo». “In ballo ci sono i fondi della Ue e del Recovery Fund sui combustibili alternativi, dall’elettrico all’idrogeno, filone su cui Cnh è avanti grazie anche alla partnership con la statunitense Nikola”, sottolinea Repubblica (gruppo Gedi).

Giorgetti prospetta l’apertura di un tavolo «per tutelare e mantenere questa produzione in Italia». E dal ministero si sottolinea come la trattativa sarebbe saltata anche per la moral suasion da parte di Giorgetti sulla proprietà di Cnh. Dal gruppo invece – scrive Repubblica (gruppo Gedi) – “ribadiscono che è stata solo una questione di offerta non adeguata”.

Un pressing informale del governo – scrive  il quotidiano di Confindustria “4 Ore – “che negli ultimi giorni, secondo quanto riferito da fonti vicine al governo, si sarebbe intensificato su Cnh e l’azionista Exor, il cui presidente John Elkann martedì è stato ricevuto da Draghi assieme ai vertici dei grandi gruppi industriali. A rafforzare il pressing anche il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti”.

In Italia l’operazione avrebbe coinvolto gli stabilimenti di Suzzara, nel mantovano, dove si produce il Daily, il sito di Brescia, dove si costruisce l’Eurocargo, e le altre attività legate alla progettazione e alla ingegnerizzazione degli Enti centrali di Torino, dove si trova il sito motori Fpt Industrial di cui i cinesi avrebbero preso solo una quota.

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