Roma Capitale

Scalinata di Trinità dei Monti. Turisti giapponesi, rapinati con il trucco del “dono dei braccialetti in filo colorati”, scattano una foto agli autori e la consegnano alla Polizia di Stato

 

Tecnologia e perfetta conoscenza del territorio: è questo il binomio che ha permesso agli agenti della Polizia di Stato, in pochissimo tempo, di rintracciare e sottoporre a fermo di indiziato di delitto un 35enne. I fatti si sono svolti in una calda giornata di agosto, ai piedi della scalinata di piazza di Spagna: una coppia di turisti giapponesi, mentre osservava l’opera che dal 1700 collega la piazza alla chiesa della Trinità dei Monti, è stata avvicinata da 2 uomini che, fingendo di regalare loro un braccialetto in filo, li hanno rapinati di alcune centinaia di euro. Le vittime hanno reagito prontamente ed usando lo smartphone hanno immortalato i due soggetti ed hanno portato le foto al I° Distretto di PS Trevi Campo Marzio. Così, nel giro di pochissimo tempo, le immagini sono arrivate a tutte le pattuglie della Polizia di Stato che stavano operando sul territorio. Un investigatore in “borghese” ha individuato un sospetto che si nascondeva con un complice dietro un chiosco in disuso e, discretamente, lo ha seguito, fin quando l’uomo, accortosi di una pattuglia in divisa, ha cercato di allontanarsi. Il poliziotto, dopo alcune centinaia di metri, ritenuto di poter operare in sicurezza, ha bloccato il sospetto con l’aiuto dei colleghi in uniforme. L.A. , queste le iniziali del 35enne di origine marocchine, indossava ancora gli stessi abiti ed in tasca aveva i soldi dei 2 turisti giapponesi. L’uomo, dopo gli accertamenti ed i riscontri di rito, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria in quanto fortemente indiziato del reato di rapina in concorso ed è stato accompagnato in carcere a disposizione della Magistratura. Il GIP ha poi convalidato l’operato della PG e confermato la misura cautelare adottata. I soldi sono stati restituiti ai 2 turisti, mentre continuano le indagini degli investigatori di piazza del Collegio Romano per individuare il correo del 35enne.  Ad ogni modo l’indagato è da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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