Cronaca

Sequestrati dalle Fiamme Gialle nelle Marche 19mila articoli con marchi Ce falsi e 55mila insicuri per la salute

(Red) Durissimo colpo inferto all’economia illegale dai finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche e della Tenenza di Porto Recanati, i quali hanno portato a segno una serie di sequestri in materia di commercio di prodotti recanti marchi contraffatti o insicuri per la salute pubblica nonchè, più in generale, a contrasto dell’abusivismo commerciale. Le attività in questione, svolte parallelamente all’intensificazione dei servizi tesi ad assicurare il rispetto delle prescrizioni in materia di contenimento della diffusione dell’epidemia da coronavirus, da ultimo rafforzati a seguito di quanto concordato con il Prefetto di Macerata, Dott. Flavio Ferdani, in sede di Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, hanno interessato tutto il tratto costiero, dove peraltro sono maggiori i rischi di aggregazioni incontrollate e di comportamenti illeciti collegati alla c.d. “movida”. L’operazione, denominata “Estate sicura”, in particolare, ha preso spunto da un controllo eseguito dai Finanzieri della Tenenza di Porto Recanati su un venditore ambulante attivo lungo il litorale della città. Infatti, dall’esame della merce esposta in vendita, le Fiamme Gialle hanno potuto constatare come su alcune lenti di occhiali da sole fosse apposto il marchio China Export, con l’evidente intenzione di ingannare l’acquirente, facendogli credere di acquistare un prodotto garantito, per qualità e origine, dalla marcatura comunitaria di conformità “CE”. Conseguentemente, i militari hanno proceduto al sequestro probatorio degli articoli irregolari, attivando, contestualmente, una pregnante attività info-investigativa tesa ad individuare i fornitori dell’ambulante, in modo da risalire ai canali di approvvigionamento, ovvero all’intera filiera del falso. Le indagini, sviluppate in collaborazione con la Compagnia di Civitanova Marche, hanno portato all’individuazione di altre cinque imprese operanti nella città costiera, attive nel commercio di abbigliamento e accessori. I conseguenti interventi hanno permesso di rinvenire e sequestrare complessivamente circa 19.000 articoli, tra occhiali da sole, orologi da polso digitali e vario materiale elettrico ed informatico, tutti recanti il marchio “CE” non veritiero. I sei responsabili sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, che prevede la reclusione fino a 2 anni e la multa fino a 20.000 Euro. Nell’ambito dei suddetti controlli, dalla disamina di altri prodotti esposti per la vendita, i Finanzieri hanno potuto constatare come numerosi articoli fossero sprovvisti di qualsivoglia etichettatura che potesse indicarne, in lingua italiana, i materiali impiegati, l’eventuale presenza di sostanze nocive per l’uomo o per l’ambiente e, ove esistenti, le limitazioni nella destinazione d’uso, informazioni minime, obbligatoriamente previste dal Decreto Legislativo 206/2005 (Codice del Consumo), per consentire al potenziale acquirente di avere indicazioni chiare e precise su ciò che compra, utili per poter valutare e scegliere in maniera consapevole. Conseguentemente, anche in considerazione della scarsa qualità delle materie prime utilizzate e comunque non espressamente tracciabili, non potendo escludere che i prodotti rinvenuti possano essere pericolosi e dannosi per la salute dei consumatori, si è proceduto al sequestro amministrativo di oltre 55.000 articoli irregolari, tra pelletterie, giocattoli, casalinghi, ulteriore materiale elettrico ed informatico. I responsabili degli esercizi commerciali sono stati quindi anche segnalati alla locale Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza e rischiano una sanzione fino a oltre 25.000 euro. Ulteriori accertamenti verranno esperiti per verificare eventuali profili di irregolarità anche da un punto di vista fiscale. I fenomeni della contraffazione e dell’abusivismo commerciale sono moltiplicatori di illegalità: parallelamente, alimentano i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del riciclaggio e di altri gravi illeciti. Chi compra merce contraffatta, peraltro, oltre a commettere un illecito, mette a rischio la propria salute, poiché tali prodotti spesso non rispettano gli standard di sicurezza richiesti dalla normativa. Lo sforzo operativo della Guardia di Finanza, in tali comparti operativi, è altresì finalizzato a disarticolare l’intera filiera distributiva delle merci contraffatte o insicure, risalendo ai poli produttivi e commerciali, allo scopo di garantire un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

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