Roma Capitale

Sit in dei sindacati nella Capitale: “Ama irresponsabile persino

 “Un cinismo e una irresponsabilità mai viste, nemmeno in un’azienda come Ama che ci ha abituati al peggio”. Così in una nota Giancarlo Cenciarelli, Luigi Benedetti e Massimo Cicco, delle segreterie regionali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, commentano l’incontro svoltosi durante il sit-in sotto la sede di Ama, convocato d’urgenza ieri, visto il precipitare degli eventi, contro i licenziamenti negli appalti e contro l’attacco lanciato dall’azienda al contratto nazionale di settore”. “Stefano Zaghis usa in modo spietato la pandemia per fare cassa sulla pelle dei lavoratori – continuano i sindacalisti – e oggi, indirettamente, ci ha fatto sapere che non solo Ama non applicherà più il contratto di settore negli appalti, creando ‘lavoro povero’, ma che i licenziamenti previsti sono superiori a quanto avevamo ipotizzato: sugli otto lotti oggetto dell’avviso pubblico sulla raccolta porta a porta per le utenze non domestiche, saranno 150 i licenziamenti dei soli 4 lotti affidati al gruppo con capofila Sarim. Mentre l’avviso pubblico è andato deserto per quanto riguarda il centro storico, nei 3 lotti affidati al gruppo Avr, società Teorema, l’azienda sostiene che non si verificheranno licenziamenti. Difficile da credere, visto il 30% di taglio alle risorse. Ma a stupire è la disinvoltura con cui un gruppo dirigente decide di impoverire centinaia di persone mentre contemporaneamente regala lauti compensi e promozioni fuori dalle norme e dal contratto nazionale, tutto in splendida penombra, di nascosto, con lettere individuali. Un buco nero dal punto di vista dell’etica pubblica, di cui dovrà rispondere la sindaca Virginia Raggi”. “Un vero e proprio disastro dal punto di vista dell’offerta di servizi ai cittadini – aggiungono – visto che la prima internalizzazione operata nel 2020 ha già prodotto i primi danni. Il sistema si regge solo grazie alla riduzione delle attività causata dal Covid. Aspettiamo la convocazione del Prefetto prima di proclamare lo sciopero, ma metteremo in campo, fuori e dentro Ama, una mobilitazione lunga e senza escludere alcuno strumento di lotta. Si sta distruggendo un’azienda patrimonio dei romani – concludono Cenciarelli, Benedetti e Cicco – che a causa di un management fuori controllo ogni giorno perde valore e risulta sempre meno in grado di rispondere alle esigenze della comunità”.

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Rimesse Atac a prezzi d’occasione, barricate di Forza Italia e Lega. Parlano Gasparri e Saltamartini(Red) E’ ormai aperto un nuovo filone polemico, ghiotto per le opposizioni del centrodestra e relativo alle presunte svendite dei gioielli di famiglia di Atac, l’azienda del trasporto pubblico capitolino partecipata de Roma Capitale. Ad innescare un botta senza risposta, le presunte svendite da parte dell’Amministrazione capitolina, con regolari gare, dei vecchi depositi dei mezzi di trasporto di Piazza Ragusa, piazza Bainsizza e di San Paolo. Da registrare sul punto la presa di posizione del Senatore di Forza Italia e Coordinatore romano di quel partito, Maurizio Gasparri: “Avevamo chiesto alla Raggi di chiarire in fretta la vicenda legata alla vendita all’asta di alcune aree originariamente adibite al deposito dei mezzi Atac. Avevamo chiesto alla Raggi anche di scongiurare che quei gioielli di famiglia diventassero un affare per colossi internazionali della logistica. Ed ecco che la risposta arriva, non dalla Raggi, ovviamente, ma dalla cronaca: l’ex rimessa di piazza Ragusa, se l’è aggiudicata Amazon a un prezzo d’occasione”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri, commissario di Forza Italia Roma Capitale. “Si parla di 10,5 milioni di euro a fronte di un valore stimato oltre 14. Tenuto conto della logica del mercato, emerge la distonia tra interesse pubblico e gestione amministrativa: la Sindaca di Roma ha consentito la svendita di un’area che apparteneva ai gioielli del comune per ricavare una cifra addirittura inferiore alla quotazione di mercato. E tutto questo avviene mentre ci sono maestranze precarie dell’Atac che attendono di avere risposte, nel silenzio del Campidoglio. E’ una indecenza politica che merita approfondimenti. E’ possibile vendere un bene pubblico a un prezzo ben al di sotto della stima di mercato e favorire, in tal modo, un colosso mondiale della logistica? Gradiremmo un riscontro dagli organismi giurisdizionali competenti”. Quanto alle presunte svendite delle rimesse della participata del trasporto pubblico, prende posizione anche Barbara Saltamartini, deputata della Lega: “Dopo aver svenduto l’ex rimessa di piazza Ragusa, in via Tuscolana, con un ribasso di un terzo rispetto al valore di mercato, la sindaca Raggi (ormai al capolinea) si appresta a concedere – sempre ad Amazon – altri due gioielli del patrimonio Atac, ovvero dei romani: la rimessa San Paolo e quella di piazza Bainsizza. I grillini in apparenza abbaiano contro le multinazionali, poi sottobanco (per incapacità o malizia lo lasciamo decidere ai romani) svendono i gioielli della città e gli costruiscono ponti d’oro. Per questo motivo è pronta una interrogazione al ministro competente per capire se c’è danno erariale nella vendita degli immobili e se la sindaca ormai in scadenza può permettersi operazioni del genere”. Lo dice in una nota la deputata della Lega Barbara Saltamartini.

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