Roma Capitale

Smaltimento rifiuti arrestati nel Lazio una dirigente della Regione e un imprenditore

Concussione, corruzione, e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente queste le accuse mosse nei confronti di Flaminia Tosini, dirigente della Regione Lazio e di Valter Lozza, amministratore delle società ‘Ngr Srl’ e ‘Mad Srl’, operanti nel settore dello smaltimento rifiuti. I Carabinieri del Comando Tutela Ambientale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Tosini e Lozza: quest’ultimo avrebbe ottenuto indebitamente l’autorizzazione, per la società ‘Ngr Srl’, per la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale,

Flaminia Tosini è dirigente regionale alle politiche ambientali ed al ciclo dei rifiuti, mentre l’imprenditore Valter Lozza  con la nuova discarica di Roma a Monte Carnevale avrebbe potuto gestire  la terza discarica sulle quattro nel territorio del Lazio una delle quali proprio quella di Colle Fagiolara a Colleferro di proprietà del Comune. .

La Procura aveva  disposto accertamenti sull’iter di autorizzazione e individuazione della nuovo sito a Monte Carnevale da parte di Regione Lazio e Comune di Roma dopo la marcia indietro di Virginia Raggi, mentre in parlamento la normativa europea sulle discariche veniva modificata ad hoc per consentire l’utilizzo della cava della Valle Galeria per stoccare i rifiuti di Roma.

Tuttavia c’è una relazione tecnica dell’ISPRA, depositata in uno dei tanti ricorsi presentati contro la discarica di Monte Carnevale ubicata proprio a ridosso dell’ex discarica di Malagrotta dell’avv. Cerroni , che potrebbe risultare decisiva. Il documento era stato presentato dagli avvocati di Raggio Verde, che contestavano la scelta del sito individuato in un primo tempo accettato dalla sindaca Raggi, come non idoneo ad ospitare un impianto per il trattamento di rifiuti valutando gli aspetti ambientali legati alla localizzazione della discarica. L’ISPRA rilevava per quel sito l’assenza di barriera geologica naturale e la scarsa o addirittura inesistente soggiacenza della falda” come aveva fatto sapere Raggio Verde con una nota.

“La falda acquifera, sebbene non risulti affiorante, dai dati degli elaborati consultati risulta molto poco soggiacente, se non quasi corrispondente, come quota, al fondo originario di escavazione della cava, e inoltre risulta essere ‘non isolata’ da alcuna formazione geologica naturale a bassa permeabilità, determinando di conseguenza una vulnerabilità della matrice ambientale acqua sotterranea piuttosto elevata” rendeva noto l’agenzia DIRE citando la relazione dell’ISPRA.

“Contrariamente a quanto le strutture amministrative (leggi Regione Lazio)  anche di recente hanno sostenuto, la barriera di separazione tra falda acquifera e sottosuolo, che deve essere garantita per legge, sembra presentare serie carenze, nulla di sorprendente visto che Monte Carnevale era una cava in cui venivano condotte attività estrattive” così commentava Marco Cacciatore consigliere regionale, da poco tempo approdato ad Europa Verde.

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