Imprese e Sindacato

Sostegni bis e non solo, l’opinione del Vicepresidente di ConfimpreseItalia, Fulvio Barion

(Red) Oggi si sta commentando il disposto del sostegni bis, ed è apprezzabile la preoccupazione di Confartigianato che ConfimpreseItalia senz’altro condivide ma che erano già note e prima dato che le bozze circolavano da tempo, com’era noto quale sarebbe stato il suo impatto sul sistema economico produttivo italiano data la “Normale” approssimazione dell’apparato politico italiaqno . Le misure contenute erano per altro note in via ufficiosa ancora a maggio. Il 17/05/2021 esponevo quelli che erano i miei dubbi in merito, non tanto al provvedimento ma sull’applicazione che ne sarebbe stata fatta.
Oggi memore delle precedenti approssimative disposizioni sulle erogazioni sui piccoli prestiti in assenza di istruttoria che ha portato le banche a muoversi in ordine sparso ConfimpreseItalia non può non ribadire (ed essere oltremodo preoccupata) quello a suo tempo fu evidenziato, e cioè la cavillosità delle norme che lasciano spazio a congetture, quali ad esempio se la norma relativa alla erogazione dei piccoli prestiti in assenza di istruttoria sia riferita alla erogazione della garanzia per il fondo o se sia indirizzata anche al sistema bancario. Più precisamente : le banche avrebbero dovuto erogare direttamente i fondi fino a 30.000 e con durate che la legge di bilancio ha portato a 10/15 anni oppure il legislatore si riferiva espressamente alla concessione di garanzia del fondo che doveva essere concessa senza istruttori circa il merito creditizio? Ma quello che più preoccupa è cosa succederà dopo che saranno scadute le proroghe, posto che non potranno continuare in eterno e le variazioni introdotte ne sono il più ampio indicatore. Premesso che ai sensi dell’ex articolo 56 DL 18 del 2020 e delle successive modificazioni non ultime quelle previste dalla legge di bilancio del 12/2020 è stata concessa la moratoria per il pagamento delle rate dei mutui e più in generale sull’indebitamento verso il sistema bancario ha protratto la moratoria al pagamento delle rate e ad eventuali revoche sui fidi cassa e anticipi su crediti al 31/12/2021 . Tale moratoria nel SOSTEGNI BIS, ha subito importanti variazioni relative al suo utilizzo in primis i finanziamenti di cui alla lettera M ( cioè con garanzia al 100%) le cui erogazioni eventuali hanno visto ridotto l’intervento dello stato e così pure per le garanzie prestate attraverso Invitalia. Ma quello che più preoccupa è cosa succederà dopo che saranno scadute le proroghe? Nelle raccomandazioni dell’unione europea ed entrate in vigore a gennaio di quest’anno, relative al credito sono contenute indicazioni che se applicate potrebbero avere un effetto devastante sul sistema economico italiano costituito dalla micro piccola e media impresa, la quale tiene in piedi l’80% del sistema economico produttivo e sociale del paese e vengo al punto. La raccomandazione ABE/EBA relativa alla classificazione dei crediti forborne e forborne-non performing se applicata così com’è strutturata manderebbe in default tutte le imprese che hanno sospeso il pagamento delle rate dei mutui e che al momento dell’entrata in vigore dei vari decreti diventati poi legge dello stato, che sancivano la legittimità della moratoria sui rapporti bancari e più precisamente con gli intermediari finanziari più in generale. Il disposto della norma entrata in vigore a gennaio metterebbe le imprese nella posizione di default perché diventerebbero insolventi per il numero di rate arretrate e per gli scoperti di conto che si troverebbero sconfinati. Al tempo stesso non avrebbero sufficiente liquidità per azzerare scoperti e arretrati generati dalle sospensioni Il suggerimento che diamo noi di ConfimpreseItalia, che questo periodo di ulteriore proroga diventi strumento per il governo per agire di concerto con gli intermediari finanziari , ABI e Banca d’Italia promulgando interventi risolutivi delle nuove problematiche e a titolo esemplificativo e non esaustivo, attraverso la non applicazione delle norme ABE/EBA e nel contempo, attraverso la ristrutturazione dei mutui e delle linee di credito accordate facendo rientrare nell’erogato ciò che è stato sospeso e allungando i mutui per periodi che consentano la ripresa del normale ammortamento dei prestiti concessi eliminando così il pericolo che le imprese non possano più accedere al credito e lasciamo a voi immaginare cosa comporterebbe per il paese. Allo scopo potrebbe essere garantita la possibilità si contrare mutui e ottenere la ristrutturazione degli esistenti, utilizzando durate che comportino la possibilità di contenere gli importi di ammortamento per il mutuatario allungando la durata fino all’ottantacinquesimo anno di età e garantendo gli intermediari mutuanti mediante polizze di assicurazione che coprano il rischio della morte e altre cause rendendo così il sistema solido ed operativo mitigando a ponderazione 0 il rischio credito. Prima che il paese possa generare pil adeguato ad annullare o mitigare le conseguenze di questa pandemia passerà un decennio, nella previsione più ottimistica. Speriamo che chi governa a livello nazionale sradichi nella gente la vecchia definizione di imprenditore che per troppi anni è stato cavallo di battaglia di una certa politica superficiale, che ha fatto di tutta l’erba un fascio foraggiando la grande industria e annichilendo la piccola e media impresa. L’Italia ha bisogno di concordia, di essere unito di guardare al futuro con speranza. Di sapere che ai propri figli potrà assicurare un futuro senza mancette come facevano gli imperatori nella Roma imperiale che potrà fare figli a cui dare la dignità del lavoro e affidare il futuro del paese più bello del mondo.
Fulvio Barion
Vice presidente di ConfimpreseItalia

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