Politica

Stefàno (Pd): “L’alleanza con il M5S ovunque complicata. Salvini schizofrenico, decida dove stare”

“Aver detto che l’alleanza col M5S era strategica senza se e senza ma è stata un’imprudenza. Dobbiamo riflettere molto sulle prospettive del partito e per il partito”. Così Dario Stefàno, senatore del Pd, intervistato dall’agenzia Dire.
“Che l’alleanza col M5S riproponibile in ogni luogo fosse complicata da immaginare è un elemento di conferma, non di novità. Se guardiamo all’appuntamento delle amministrative- sottolinea Stefàno- vediamo con chiarezza che in rarissime realtà riusciremo a perseguire quello schema di alleanza. Passiamo dalla difesa di esperienze di governo M5S che in questi anni abbiamo contestato ad altre realtà nelle quali il M5s ha fatto fatica a riconoscere le nostre leadership politiche”.
Il passaggio delle amministrative sarà dunque “delicato, impegnativo e chiarificatore rispetto a quello che il Pd sarà chiamato a realizzare- prosegue il senatore- si va al voto in città capoluogo e in città metropoli come Milano, Torino e Napoli. Non possiamo affrontare questo passaggio con superficialità ma inquadrarlo con la giusta energia per non cedere terreno e spazio politico in presidi importanti. Torino e Roma le avevamo smarrite per l’avanzamento dei 5Stelle, non possiamo avvicinarci a questo passaggio elettorale senza immaginare di tornare leader in queste città, e non dimentico Napoli”.
Quanto alla leadership del M5S, “Conte è senz’altro un interlocutore per via dell’esperienza di governo realizzata insieme- ricorda Stefàno- ma chi deve essere l’interlocutore del M5S lo devono decidere loro, non possiamo individuarlo noi. Che per Conte non fosse semplice assicurarsi la leadership in un momento così delicato lo sapevamo. Ora quindi il M5s chiarisca qual è la sua guida con cui il Pd, e in generale il quadro politico italiano, dovrà interloquire”. Salvini dovrebbe decidere definitivamente se intende stare al governo o all’opposizione, il suo è un atteggiamento poco compatibile con la partecipazione diretta ad un governo”. “E’ chiaro, nel quadro di un governo riformista e progressista avevamo immaginato da subito poco compatibile la condivisione di un’esperienza di governo con Salvini. Poi i fatti ci hanno consegnato questa esperienza, ora sta a lui decidere se stare dentro o fuori. Se sta dentro bisogna che si convinca di abbandonare per un attimo la campagna elettorale permanente e dare una mano. Non può mettere in discussione quotidianamente l’impegno del governo, salvo poi assumersi i meriti se quel governo raggiunge risultati. E’ evidente che c’è una schizofrenia che non si giustifica nè politicamente nè nei comportamenti”, conclude Stefàno.

DIRE

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