Cronaca

Strage del Montarone, il colonnello dei Cc: “Sui freni è stata fatta una scelta consapevole”

(Red) “La scelta è stata una scelta consapevole”. Sono le parole del colonnello Alberto Cicognani, comandante provinciale dei Carabinieri di Verbania che ha condotto, sin dal primo istante dopo lo schianto della funivia, le indagini sul disastro della funivia Stresa-Mottarone. Cicognani è intervenuto a Porta a Porta parlando della manomissione dei freni dell’impianto. “La confessione – ha chiarito – è stata spontanea da parte del caposervzio degli impianti della funiva. È stata complicata perchè è durata molte ore. È stato un lavoro molto faticoso, duro, provante perchè a noi servivano elementi precisi, quindi abbiamo dovuto ricostruire passo passo tutto quello che è accaduto da parte di questa persone nei cui confronti è stato emesso un fermo. Ci sono volute circa dalle 17 alle 18 alle tre di notte. È stato un lavoro lungo e meticoloso fatto nel massimo rispetto anche di questa persona perchè al momento è solo un indiziato di un reato. Non siamo di fronte a dei colpevoli perchè dovranno essere valutati non da noi ma da un giudice”. “La scelta – ha detto il colonnello – è stata una scelta consapevole proprio perchè l’impianto aveva manifestato dei malfunzionamenti che impedivano l’esercizio regolare delle corse della funivia. E quindi per evitare questo è stata chiamata una società che ha fatto manutenzione ma la manutenzione non è stata sufficiente per garantire le corse regolari e quindi per ovviare a questo problema hanno scelto di impostare i blocchi dei due freni di emergenza della cabina”.
“La cabina ha due freni di emergenza, sono ridondanti proprio perchè qualora dovesse venire a mancare uno dei due freni di emergenza c’è l’altro che è comunque in grado di arrestare la cabina. Motivo per cui è stato importantissimo il lavoro svolto nel pomeriggio odierno per cercare il secondo fermo, la seconda forchetta che non si trova sul relitto della cabina. E abbiamo cercato grazie alla meticolosa opera di rastrellamento fatta dagli uomini del compando provinciale dei carabinieri e dal personale volotario della protezione civile nell’area sottoposta al sequesto che è molto difficile da erlustrare ed è stato possibile in questo modo trovare la seconda forchetta”.

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