Politica

Studenti e ministro faccia a faccia, ma non c’è la diponibilità a discutere

Più di duecento studenti e studentesse si sono ritrovate sulle scalinate del ministero dell’Istruzione. La protesta arriva dopo una settimana dalla mobilitazione nazionale che ha portato 100mila studenti in piazza. Nel mirino della Rete degli studenti medi la struttura dell’esame di Stato, giudicato fuori luogo e senza contesto. Da settimane gli studenti chiedevano di incontrare Bianchi per discutere della maturità.
Dopo il presidio a Viale Trastevere, una delegazione è riuscita a incontrare il ministro. Gli studenti hanno chiesto un passo indietro del ministero per costruire un esame basato sul colloquio orale e l’elaborato, criticando l’esame di stato così impostato e chiedendo che il ministero apra un tavolo di confronto costante con le rappresentanze studentesche. La Rete degli Studenti Medi giudica l’incontro come fortemente deludente, in quanto il ministro non avrebbe dato nessuna disponibilità a modificare la prova, e critica il metodo utilizzato nella scelta della prova d’esame, convocando gli studenti solo dopo aver già deciso tutto e per comunicare tale decisione.  “Siamo amareggiati da questo incontro” spiega Tommaso Biancuzzi della Rete degli studenti Medi: “Finalmente il ministro ci convoca, dopo questa ondata di mobilitazioni. Ci aspettavamo, però, di poter costruire un esame diverso. Ci è stata comunicata una decisione senza nessuna disponibilità a discutere. Apprezziamo le aperture sugli altri temi aperti della scuola pubblica, come il Pcto e la Salute Mentale, ma non basta nemmeno lontanamente. Il no di Bianchi su tutte le nostre proposte sulla maturità non può che portarci a continuare la mobilitazione. Abbiamo chiesto di aprire un tavolo costante con le associazioni studentesche per costruire una scuola diversa, ci aspettiamo dei fatti.”

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