Esteri

Torture, maltrattamenti e repressione dei manifestanti, nuovo richiamo delle Nazioni Unite all’Algeria

Gli esperti dell’Onu hanno nuovamente richiamato il regime algerino sulle pratiche di “tortura, violenza sessuale e altri maltrattamenti nei confronti di manifestanti pacifici con l’intenzione di dissuaderli dall’esercizio dei loro diritti alla libertà di espressione ea qualsiasi riunione pacifica”. In una nota pubblicata dall’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani, i relatori delle Nazioni Unite si sono detti “particolarmente allarmati dalle informazioni che indicano violenze della polizia, anche sessuali, di persone minorenni”. Hanno ricordato al governo algerino l’obbligo assoluto di vietare la tortura e i maltrattamenti, di svolgere indagini immediate e imparziali ogniqualvolta vi siano fondati motivi per ritenere che sia stato commesso un atto di tortura nel territorio sotto la sua giurisdizione e di sanzionare fermamente gli autori di tali atti se sono provati, ai sensi degli articoli 2, 12 e 16 della Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti (CAT). Gli esperti si dicono anche “preoccupati per quella che sembra essere una pratica sistematica di detenzione arbitraria contro i manifestanti “Hirak “, senza accesso alle garanzie fondamentali di un processo equo, compreso l’accesso a un avvocato, il contatto con la famiglia , visita medica, nonché il diritto alla presunzione di innocenza”. Nella lettera si fa riferimento anche ai casi degli attivisti Ayoub Chahetou, Nabil Bousekkine e Sami Dernouni, Saïd Chetouane (15 anni), tutti arrestati e torturati dai servizi di sicurezza algerini in seguito alla loro partecipazione a manifestazioni pacifiche organizzate dal movimento Hirak. La lettera è firmata dal Relatore speciale sulla tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, il Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria, il Relatore speciale sulla promozione e la tutela del diritto alla libertà di opinione e di espressione, e il relatore sul diritto di riunione pacifica e la libertà di associazione.
Diverse organizzazioni regionali e internazionali, tra cui l’ONU, hanno più volte denunciato le pratiche di tortura e repressione commesse dalle autorità algerine contro i manifestanti e i militanti di Hirak che chiedono un profondo cambiamento nel “sistema” in atto e l’uscita dall’oligarchia politico-militare al potere. La 48a sessione del Consiglio dei diritti umani, attualmente tenutasi a Ginevra, è stata l’occasione per diverse organizzazioni di mettere in guardia sull’entità della repressione e delle violazioni delle libertà civili e pubbliche in Algeria.

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