Esteri

Tra Georgia e Stati Uniti i rapporti sono incrinati

Oltre ai cattivi rapporti con l’UE il governo della Georgia incrina quelli con gli Stati Uniti. Secchi botta e risposta tra l’ambasciatrice USA Kelly Degnan (nella foto) e i vertici georgiani, che dimostrano una palese inclinazione verso Mosca. L’ambasciatrice statunitense Kelly Degnan  , che ha presentato le proprie credenziali in Georgia nel 2020, è diplomatica esperta e molto attiva suscitando negli ultimi mesi  crescenti critiche, e attacchi personali da parte di vari settori vicini al governo del partito al potere “Sogno georgiano” che esprime posizioni sempre più vicine a Mosca. Dall’inizio della guerra il Cremlino sta tirando le redini incoraggiando una propaganda filorussa e anti-ucraina . In Georgia la paura più diffusa è che il conflitto tracimi nel Paese, dove le due regioni di Abkhazia e Ossezia del Sud, già oggetto di combattimenti nell’agosto del 2008, sono schierati permanentemente 8000 soldati russi. Il partito al governo ha sempre ribadito che senza una politica di prudenza verso Mosca la Georgia sarebbe stata già coinvolta nel conflitto, e accusa apertamente i partner occidentali e l’opposizione, di essere forieri di guerra. Durante il Summit Nato dello scorso luglio a Madrid l’ambasciatrice USA ha denunciato la disinformazione alimentata dalla propaganda russa, parandosi dietro la dichiarazione che gli Stati Uniti non stanno tentando di trascinare la Georgia nella guerra in Ucraina e non vogliono vedere il conflitto espandersi in nessun modo. Il quadro che si è creato segna un’inversione di direzione molto radicale della politica georgiana. Questa situazione di aperta ostilità verso l’ambasciatrice Degnan e le sue attività nel Paese ha portato in campo per gli Stati Uniti addirittura il portavoce del Dipartimento di Stato, Edward Price, e il capo del governo Ivanishvili ha poi reso noto di aver incontrato l’ambasciatrice, su sua richiesta, nel marzo scorso per parlare della guerra, ma senza risultati apprezzabili.

G.L.

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