Politica

Tutti in pressing su Mario Draghi. E’ battaglia politica sulla legge di Bilancio

Tutti in pressing su Mario Draghi prima del disco verde alla Legge di Bilancio dello Stato. Pressing della Lega e dei sindacati sul nodo pensioni, pressing del M5S su cashback e soprattutto tenuta del reddito di cittadinanza, e pressing di Pd e Forza Italia sul taglio delle tasse. Matteo Salvini ha incontrato il presidente del Consiglio. La Lega, informa una nota, “è al lavoro sul ‘salva pensioni’, per evitare il ritorno alla Fornero”. L’incontro tra il premier e il leader leghista è durato poco meno di un’ora e all’uscita da Palazzo Chigi Salvini non ha rilasciato dichiarazioni. Il tema più complesso sono le pensioni e il superamento della riforma voluta dalla Lega tre anni fa, ovvero “Quota 100”, la misura che consente di andare in pensione con 62 anni d’età e 38 di contributi. “Quota 100 non sarà rinnovata, ci sarà un graduale passaggio alla normalità” ha annunciato venerdì 22 ottobre da Bruxelles Mario Draghi. La Lega insiste sul meccanismo di “Quota 102” (per il 2022 e il 2023) ma la misura è già stata respinta dall’esecutivo nel Cdm sul Dpb della scorsa settimana: in quell’occasione il ministro dell’Economia, Daniele Franco, aveva proposto “Quota 102” nel 2022 e “Quota 104” nel 2023. Il governo avrebbe aperto alla possibilità di tenere per 3 anni ferma l’età di uscita a 64 anni e aumentare gradualmente i contributi (38 anni nel 2022, 39 nel 2023, 40 nel 2024). Ma la soluzione non convince la Lega che rilancia con “Quota 41” (la pensione con 41 anni di contributi, magari tenendo ferma un’età minima in uscita per superare le forti perplessità del governo). Il governo ha stanziato 8 miliardi per abbassare le tasse. Alcuni partiti di maggioranza chiedevano uno sforzo maggiore, ma la cifra dovrebbe rimanere quella. Secondo quanto riportato dal “Sole 24 Ore” Draghi e Franco sarebbero dell’idea di destinare gran parte degli 8 miliardi per tagliare il cuneo ai lavoratori (con i contributi o ampliando il bonus Irpef), mentre il centrodestra e gli industriali insistono per agire anche lato imprese e tagliare – se non abolire – l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive). Possibile che la scelta venga rinviata all’iter di conversione della Manovra (l’approvazione deve avvenire entro dicembre). Nella prossima Manovra ci sarà la proroga al 2023 del Superbonus, ma riguarderà solo i lavori per i condomini e resterebbe esclusa gli immobili unifamiliari, ville e villette. Il Superbonus, misura spinta dal M5s, verrà rifinanziato fino al 2023 con i fondi del Recovery fund. Si tratterà di una misura relativa ai condomini e le ex case popolari, destinata poi a calare fra due anni fino a quota 65%. Confermati anche ecobonus al 65% e sconti al 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici green. Non c’è traccia, al momento, del bonus facciate. A rischio lo sconto in fattura e la cessione crediti per le agevolazioni che non siano il 110%. La legge di Bilancio per il 2022 servirà anche per fare un “tagliando” al Reddito di cittadinanza, altra legge introdotta dal M5s che l’ex premier Giuseppe Conte ritiene sì modificabile, ma intoccabile. La Manovra destinerà al Rdc nuove risorse per 800 milioni di euro. Il governo lavora però a una modifica della misura che, partendo dalla platea attuale, introdurrebbe un meccanismo di décalage dell’assegno che scatterebbe, nel caso di rifiuto, dalla seconda offerta di lavoro. Previsto anche un rafforzamento dei controlli preventivi grazie all’incrocio delle banche dati così come di quelli ex post con l’aiuto della Gdf. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha incaricato una commissione, presieduta da Chiara Saraceno, di elaborare le proposte per migliorare il sussidio. Sul tavolo anche la questione cashback, dopo lo stop di giugno. “Ora il presidente Draghi rispetti gli impegni presi in Consiglio dei ministri: il cashback riparta dopo la sospensione, con gli opportuni aggiustamenti”, è l’appello del vicepresidente del M5s Michele Gubitosa. “Come ha detto il presidente Giuseppe Conte pretendiamo chiarezza sull’impegno che era stato preso da Palazzo Chigi”, “la lotta all’evasione non è una bandierina del M5S, dovrebbe essere la bandiera di tutti” ha aggiunto.

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